Una delle strategie che vengono utilizzate da parte dei gestori negli ultimi mesi dell'anno è quella di vendere le azioni che sono in perdita per compensare le plusvalenze realizzate e quindi abbattere il carico fiscale. Ovviamente la mossa successiva è quella di riacquistare a distanza di un certo numero di giorni le stesse azioni, sempre che le si voglia tenere in portafoglio. Negli Stati Uniti vale la regola del "wash sale", ovvero le perdite possono essere portate in deduzione dei profitti a patto che non si proceda al riacquisto prima di 30 giorni.
Ora, considerato che i grandi fondi già a partire dal mese di ottobre cominciano a liquidare le azioni in perdita, c'è da aspettarsi che nei mesi seguenti vi sia un'ondata di riacquisti. L'aspetto interessante è che dal 1986, anno in cui è stato approvato il Tax Reform Act, le azioni che hanno perso almeno il 10% durante l'anno fino al 31 ottobre, hanno fatto meglio dell'S&P 500 mediamente dell'1,6% nei successivi 3 mesi.
Quest'anno la cosa è particolarmente sentita perché nelle prossime settimane dovrà essere approvato dal Congresso il gigantesco piano di spesa di Joe Biden da 1.750 miliardi, che sarà finanziato in gran parte da un aumento delle tasse. Le plusvalenze finanziarie sono state oggetto di dibattito e per il momento il Presidente USA non è riuscito a innalzare l'imposta del 20% sul capital gain, ma i più ricchi potrebbero essere colpiti lo stesso attraverso un'addizionale sul reddito lordo.
Wall Street: 4 azioni da comprare con le perdite fiscali
A questo punto sarebbe interessante andare in caccia di quei titoli che fino ad ora quest'anno sono stati in calo di oltre il 10% e che figurano nel portafoglio degli investitori istituzionali per essere utilizzati nelle perdite fiscali. Ne abbiamo individuato 4, vediamo anche il motivo per cui varrebbe la pena di acquistarli:
Fiserv Inc.
Fiserv è una multinazionale americana specializzata nei servizi tecnologici finanziari. Quest'anno è stata sotto pressione per l'elevato indebitamento dovuto soprattutto all'acquisizione di First Data nel 2019 e in Borsa ha perso il 13,9% fino all'ultimo giorno di negoziazione di ottobre. L'82% degli analisti consiglia l'acquisto delle azioni, in quanto vede una crescita degli utili e dei ricavi nei prossimi 10 anni per la società.
Activision Blizzard
Activision Blizzard è una società statunitense che produce e distribuisce videogiochi. Le azioni hanno perso dall'inizio del 2021 fino alla fine del mese scorso il 14,2% perché l'azienda ha risentito delle chiusure pandemiche. Gli analisti vedono di buon occhio però il gruppo, per effetto di una vasta pipeline di nuovi giochi nei prossimi 2 anni che presenterà sul mercato. Per questa ragione il 91% degli strategist è in posizione rating buy.
Qualcomm
Qualcomm è una compagnia statunitense di telecomunicazioni. Quest'anno l'azienda ha avuto grosse difficoltà per una serie di fattori riconducibili alla carenza di chip e alla debole domanda di telefoni proveniente dalla Cina. Tutto ciò si è riflesso sul titolo nella Borsa di New York, che è calato del 12,2%. Il punto di forza dell'azienda però proviene dai telefoni 5G, per cui la domanda è in crescita. A ragion veduta quindi gli analisti si aspettano utili maggiori per il futuro, il che aiuterebbe le quotazioni a risalire. Un altro aspetto molto positivo è il riacquisto di 10 miliardi di dollari di azioni. Il 71% degli esperti punta sul titolo Qualcomm.
T-Mobile
T-Mobile è una multinazionale tedesca quotata al NASDAQ che opera nel campo della telefonia mobile. Il 2021 è stato molto travagliato per l'azienda a causa delle preoccupazioni riguardo la crescita degli abbonati wireless, il che ha portato le azioni in Borsa a perdere il 13,4% fino a venerdì 29 ottobre. Ora però gli analisti puntano su un risparmio di spesa per la rete 5G, un cash flow crescente e un piano di buyback azionario da 60 miliardi di dollari. L'82% del consensus vede le azioni salire.