Le azioni dell'energia sono state quelle che nel 2022 hanno ottenuto le migliori performance a Wall Street, con un aumento di oltre il 40%. A giocare a favore del rally innanzitutto l'aumento delle quotazioni dei combustibili fossili come il petrolio e il gas naturale, con il greggio che a un certo punto ha toccato i 140 dollari al barile, come non avveniva dal 2008, e il gas che si è spinto ai valori massimi da 14 anni.
In aggiunta, hanno contribuito alla forza del trend le carenze nella catena di approvvigionamento, che hanno portato le compagnie a ricaricare il prezzo finale. Tutto ciò ha arricchito le casse delle società energetiche, le quali hanno rafforzato la loro politica di distribuzione di dividendi e riacquisto di azioni proprie, come del resto è nella loro tradizione.
Wall Street: le azioni energetiche più interessanti
Occorre dire però che non tutti i titoli sono cresciuti allo stesso modo, anzi ve ne sono alcuni che sono rimasti indietro decisamente. Si tratta soprattutto di società magari vincolate a contratti di fornitura a lungo termine e che quindi non hanno potuto sfruttare i nuovi prezzi. O anche di raffinerie i cui profitti non dipendono tanto dal valore del greggio, ma dalla capacità di ottenere margini. In particolare, ci sono 3 aziende che vale la pena di prendere in considerazione e che potrebbero emergere dopo i ritardi. Vediamole.
Equitrans Midstream
La compagnia di Pittsburgh, in Pennsylvania, ha avuto alcune vicissitudini di carattere legale circa l'approvazione di un gasdotto denominato Mountain Valley Pipeline, che passa attraverso i monti Appalachi.
La società ha affermato di voler completare i lavori, sebbene l'entrata in funzione della struttura slitterà nel tempo. Le azioni dall'inizio dell'anno hanno perso il 18,4% a 8,43 dollari. Equitrans stanca un dividendo che rende il 7,2%.
DT Midstream
La società di Detroit, nel Michigan, si è scissa da DTE Energy lo scorso anno e ha in mano la proprietà e la gestione di gasdotti e sistemi di stoccaggio. Il suo impegno nella transizione energetica è notevole, visto che si è data come obiettivo quello di eliminare il 30% di CO2 entro il 2040, investendo in tecnologia per catturare idrogeno e carbonio. In questo 2022 le azioni sono in crescita del 12,69% a 54,07 dollari. La società stacca una cedola che rende il 4,8%.
Phillips 66
L'azienda di Houston, Texas, oggi è una delle più grandi raffinerie degli Stati Uniti. In genere le raffinerie americane sono meglio posizionate rispetto a quelle europee perché ottengono una maggiore economicità nelle materie prime, con conseguente maggiore potenzialità di marginazione.
Secondo gli analisti quindi Phillips 66 dovrebbe aumentare i margini, che nell'ultimo anno hanno latitato. Le azioni a Wall Street sono cresciute del 13,57% a 82,29 dollari dal 1° gennaio 2022. Il dividend yield del titolo è del 4,4%.