Cosa significherà la ripresa dell'economia per Wall Street? In questo periodo regna parecchia confusione. L'investitore è disorientato dalle aspettative d'inflazione, che hanno inferto un duro colpo ai titoli che più erano cresciuti durante il periodo pandemico, come quelli tecnologici. Un mercato frastornato si chiede se effettivamente il lungo rally delle azioni growth sia a fine corsa oppure se si sia preso un attimo di riflessione in attesa di ripartire.
Qualche segnale di una rotazione settoriale indubbiamente è arrivato, con gli operatori che sembrano più dirottati verso quei titoli che riflettono maggiormente il ciclo economico. E se il mercato comincia a scontare una ripresa, è naturale pensare che le azioni value potrebbero prendere il sopravvento.
In maniera particolare quelle che hanno sofferto durante le chiusure potrebbero rialzare la testa, ma anche in questo ambito occorre prestare molta attenzione in quanto non è detto che tutte risaliranno con la stessa intensità della caduta.
Wall Street: 10 azioni da non comprare
Ad ogni modo ci sono dei parametri che potrebbero essere seguiti nella scelta dei titoli da inserire in portafoglio o, in via del tutto speculare, degli assets da evitare. Ad esempio uno dei criteri potrebbe essere: escludere quelle azioni di società che non producono utili oppure quei titoli che presentano uno short interest elevato.
Riguardo quest'ultimo punto, quando il tasso per il prestito titoli è alto significa solo una cosa: che sono molti i venditori allo scoperto che si sono messi in posizione contrarian verso quel titolo e questo non è un bel segnale.
Tuttavia, esiste il rovescio della medaglia, ovvero un rilancio della domanda farebbe chiudere in simultanea tutte quelle situazioni di short selling creando il fenomeno dello short squeeze, già vissuto per titoli come GameStop, quindi con impennate di prezzo fuori controllo. In tal caso entreremmo in un terreno minato dall'alta volatilità che metterebbe a repentaglio la stabilità di portafoglio.
In ragione di questo, prendendo spunto dall'analisi di Wolfe Research, abbiamo individuato 10 azioni che sarebbe meglio evitare con la ripresa economica, come di seguito elencato:
Carvana
Il rivenditore di auto usate online con sede in Arizona proviene da un guadagno imperioso a Wall Street nell'ultimo anno del 535% e quest'anno le azioni sono cresciute dell'11%. Il risultato atteso per quest'anno è di una perdita di 1,96 dollari per azione, mentre per il 2022 di un negativo di 0.97. Allarma anche l'interesse sul prestito titolo allo scoperto del 22%.
Gruppo Expedia
La società di prenotazioni viaggi online ha ottenuto un'ottima performance in Borsa quest'anno: circa il 32% sulle attese di un aumento dei consumatori che vanno in vacanza questa estate dopo un anno molto travagliato. Le attese di profit per il 2021 sono negative, ma per il 2022 sono di 6,04 dollari per azioni. Tuttavia a preoccupare sono i multipli, essendo che il price/earnings è di 28, superiore del 40% rispetto a quello dell'S&P 500.
Norwegian Cruise Line Holdings
La compagnia di crociera norvegese ha realizzato uno straordinario guadagno del 218% a Wall Street negli ultimi 12 mesi e per l'anno in corso prevede un aumento di entrate a 1,6 miliardi di dollari dagli 1,3 miliardi del 2020. Per il 2022 i ricavi dovrebbero arrivare addirittura a 6 miliardi di dollari in vista del rimbalzo della richiesta di viaggi. Questo significa che le attese di guadagno sono di 62 centesimi per azioni, rispetto a una perdita prevista per quest'anno di 5,87 dollari. Il grosso problema per Norwegian Cruise Line Holdings è che le azioni prezzano 50 volte gli utili il che, se si accompagna a uno short interest del 13%, accende qualche campanello d'allarme.
Lyft Inc.
L'azienda di ride-sharing concorrente di Uber ha visto le sue azioni aumentare del 35% nel 2021, che si aggiunge a una risalita del 178% da un anno a questa parte. Le note non positive sono parecchie però: in primis i multipli sono esorbitanti, ossia 379 volte gli utili attesi; in secondo luogo le aspettative di profitto sono di una perdita di 1,08 dollari per azione nel 2021 e di un leggerissimo utile di 0,17 dollari per il 2022; in terzo luogo vi è un tasso d'interesse allo scoperto del 9% e infine la società deve fare i conti con l'aumento del costo del lavoro e gli ostacoli di carattere normativo.
Restauration Hardware
La società di arredamento per la casa proviene da un anno in Borsa con numeri da favola: +338% nelle ultime 52 settimane. Quest'anno ha messo su un altro profitto del 5%, ma il mese di marzo non è stato molto benevolo con l'azienda statunitense. RH è abbastanza redditizia, con un profitto atteso per il 2021 di 19,17 dollari per azione e per il 2022 di 17,05 dollari. Non danno particolari grattacapi nemmeno i multipli, visto che il titolo scambia a 22 volte gli utili attesi, appena sopra la media del principale indice americano. Sarebbe un'azione da scartare per via del tasso d'interesse a breve dell'11% sul flottante.
Beyond Meat
Il produttore di carni e prodotti caseari a base vegetale sta guadagnando molte posizioni nel mercato di fornitura di ristoranti e supermercati. Questo gli ha permesso di ottenere grandi guadagni in Borsa negli ultimi 12 mesi, con una performance del 93%, ma il periodo più recente è stato contrassegnato dalle vendite che hanno spinto il titolo a perdere il 36% dai massimi. La società viene data in perdita fino al 2022, quando si stima un guadagno di 0,23 dollari per azione. Investire in Beyond Meat è particolarmente rischioso alla luce del rapporto prezzo/utile di 621, assolutamente fuori mercato. E inoltre bisogna considerare che la concorrenza nel settore si sta facendo sempre più agguerrita.
First Solar
L'azienda produttrice di sistemi e moduli di energia solare cavalca l'onda della transizione energetica e nell'ultimo anno ha guadagnato in Borsa il 124%. Quest'anno tuttavia le azioni hanno subito un brusco ritracciamento, ossia un crollo del 17%. Il contesto è favorevole alla società, ma ciò nonostante le vendite e gli utili sono visti in calo nei prossimi due anni. Il prezzo delle azioni è di circa 24 volte i guadagni attesi.
Zendesk
La società di software è cresciuta del 109% dallo stesso periodo dello scorso anno, grazie a un incremento della domanda settoriale legato inevitabilmente alla pandemia. Il principale problema delle azioni di Zendesk è dato dai multipli: 130 volte i guadagni attesi, ovvero oltre 6 volte quelli dell'indice S&P 500.
Advanced Micro Devices
L'azienda produttrice di semiconduttori ha effettuato un rally nella Borsa di New York dell'84% negli ultimi 12 mesi, come conseguenza della carenza dei chip che ha determinato uno squilibrio notevole tra domanda e offerta sul mercato. L'aumento degli investimenti nel settore e i multipli alti sono due dei fattori che potrebbero rallentare la corsa del titolo.
BioMarin Pharmaceutical
A differenza di tutti gli altri titoli elencati, quello di BioMarin Pharmaceutical fa registrare una performance negativa nell'ultimo anno: -9% circa. La società di biotecnologia con sede a San Rafael, in California, ha avuto negli ultimi 5 anni utili netti negativi soprattutto a causa delle spese operative che sono molto alte nel settore. Il risultato di bilancio dovrebbe andare positivo nel 2021 sebbene di pochi centesimi.