La settimana che si apre quest'oggi vedrà l'attenzione degli operatori internazionali catalizzata dalla riunione della FOMC americano, con Jerome Powell che mercoledì sera dovrebbe annunciare un taglio del costo del denaro di 25 punti base ma soprattutto fornire indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria statunitense.
In Europa oggi si attende una seduta semi-festiva, con la festività dell'Immacolata che andrà inevitabilmente a impattare sui volumi. In questo contesto l'apertura dei principali indici di Borsa europei fa segnare un leggero segno negativo, con il FTSE Mib italiano che ha avviato le contrattazioni nei pressi dei 43.350 punti.
Dal punto di vista operativo la tenuta dei 43 mila punti dovrebbe mantenere inalterate le chance per l'indice italiano di una continuazione del trend ascendente, prima verso i 43.500 punti e a seguire i 43.700-43.750 punti. Al contrario nuovi segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei forti supporti situati sui 42 mila punti.
Tra i titoli da seguire nelle prossime ore sui listini europei troviamo Volkswagen, dopo le notizie arrivate durante il weekend e riguardanti gli investimenti del gruppo automobilistico tedesco. Andiamo a leggere le ultime novità.
Volkswagen investirà 160 miliardi di euro entro il 2030
Durante il weekend il Volkswagen ha comunicato di voler investire 160 miliardi di euro, in particolar modo in Germania e Europa. L'investimento, ridotto rispetto ai 180 miliardi di euro previsti in precedenza per il periodo 2024-2028, includerà prodotti, tecnologia e infrastrutture. Oltre il 65% sarà destinato all'elettrificazione e alla digitalizzazione, inclusa la produzione sia di batterie che di software.
L'obiettivo da parte dell'azienda è cercare di recuperare alcune quote di mercato, perse non solo per la concorrenza cinese ma anche per i dazi sulle importazioni negli Stati Uniti. Questi hanno danneggiato in particolar modo il marchio Porsche, che vende oltre il 50% delle sue auto in questi due mercati e che negli ultimi mesi ha annunciato una forte riduzione per quanto riguarda la propria strategia per i veicoli elettrici.
Nel corso della presentazione, il Ceo di Porsche, Olver Blume, che a inizio 2026 diventerà amministratore delegato di Volkswagen, ha sottolineato che la decisione su un possibile stabilimento di Audi negli Stati Uniti dipenderà in particolar modo da eventuali incentivi da parte dell'amministrazione Trump. Per quanto riguarda invece Porsche, il manager tedesco non si aspetta una crescita del marchio in Cina, anche se non ha escluso la costruzione di un modello destinato al mercato asiatico.
Azioni Volkswagen: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sulle azioni Volkswagen nel breve e medio periodo. È stata una settimana all'insegna del rally quella appena passata per il titolo Volkswagen che, con un guadagno superiore all'8,5%, ha chiuso le contrattazioni nei pressi dei 107 euro.
Con un'impostazione di breve e medio periodo al rialzo, una conferma dei prezzi sopra le ex resistenze situate sui 105 dollari, dovrebbe favorire una continuazione degli acquisiti. In questo caso dovremmo avere un prossimo obiettivo sui massimi del 2025 situati in area 110-114 dollari.
L'eventuale superamento di queste aree andrebbe a rafforzare il quadro grafico di fondo, con prossimi target i 116 euro e successivamente i 120,4 euro, dove verrebbe chiuso il gap ribassista lasciato aperto il 30 maggio dello scorso anno.
Al contrario l'eventuale ritorno sotto i 105 euro dovrebbe spingere le azioni in direzione dei 100 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la trendline discendente che parte dai massimi di aprile 2024 e congiunge quelli del 2025. Nel caso in cui tali sostegni dovessero essere persi si avrebbe un indebolimento del quadro grafico di breve termine, con prossimi obiettivi i 98,8 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supetrend, e a seguire i 95 euro, dove transita la media mobile di lungo periodo.
Fondamentale sarà non perdere questi ultimi livelli per evitare al titolo di andare a rivedere i minimi degli ultimi 5 mesi situati sugli 88,3 euro, con target intermedi sui 92,2 euro.
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