Le compagnie aeree sono chiamate a partire da oggi al banco di prova delle trimestrali negli Stati Uniti. Delta Air Lines darà il via alla pubblicazione dei dati, via via seguiranno tutte le altre. Sarà molto importante per il mercato valutare quale impatto ha avuto la lieve ripresa dei viaggi in quest'ultimo trimestre, dopo l'anno negativo che le società di linea hanno dovuto sopportare con la pandemia.
Il calo dei passeggeri era arrivato anche fino al 90% rispetto al traffico del 2019: oggi le cose sembrano migliorate e si spera che con la stagione estiva la maggiore movimentazione delle persone possa far recuperare almeno in parte le perdite subite.
Compagnie aeree: 2 motivi per cui gli investitori vendono le azioni
Secondo gli operatori di Wall Street le compagnie aeree sono da evitare, almeno per ora. Lo dimostrano le vendite che negli ultimi 3 mesi sono state effettuate sui titoli del settore. In questo lasso di tempo proprio il titolo Delta Air Lines è calato dell'11,9%; ancora peggio hanno fatto compagnie low cost come Spirit Airlines, le cui azioni sono crollate del 18,8%, e Allegiant Travel che ha perso il 23%.
A minare la fiducia degli investitori sono stati soprattutto 2 fattori. In primis la diffusione della variante Delta del Coronavirus. Questo è il principale ostacolo alla ripresa del traffico aereo, soprattutto se il circolo del nuovo ceppo dovesse innescare nuovi blocchi e restrizioni.
Le indicazioni che arrivano dai Paesi più colpiti dalla mutazione del virus non sono per nulla incoraggianti. Spagna e Portogallo, due tra le mete turistiche più ambite, hanno reintrodotto alcune misure che limitano lo spostamento e la libertà individuale, come l'uso della mascherina all'aperto.
La Gran Bretagna si appresta a riaprire tutto il 19 luglio, ma la crescita preoccupante delle ospedalizzazioni potrebbe persuadere Boris Johnson a fare un passo indietro. L'Australia ha limitato il numero di viaggi all'estero, mentre la Corea del Sud ha reimpostato le misure di distanziamento sociale.
Purtroppo, in un mondo così globalizzato la variante Delta non risparmia nessuno ed è destinata a incidere pesantemente sul livello di contagio degli altri Paesi, che per ora ne sono più immuni. Per quanto accelerato, il ritmo delle vaccinazioni sembra non sia in grado di arrestare completamente l'avanzata furiosa del virus, con la conseguenza che alla fine sarà inevitabile anche per i Paesi più virtuosi tornare almeno parzialmente a provvedimenti poco graditi.
Il secondo motivo per cui gli investitori stanno vendendo le compagnie aeree concerne l'aumento dei prezzi del carburante. Nell'ultimo periodo le quotazioni del petrolio sono scese dai picchi di qualche giorno fa, ma nell'ultimo anno il carburante è salito del 70% e questo finirà inevitabilmente per pesare sui conti delle aziende di trasporto aereo.
Tutto ciò andrebbe anche a vanificare gli sforzi fatti dalle aziende per ridurre il costo medio per miglio, in modo da portarlo a livelli inferiori rispetto al 2019. Gli analisti sono molto dubbiosi che ciò possa avvenire, perché le condizioni generali di mercato non lo permettono. In particolare per Delta Air Lines pesa anche la rinuncia all'acquisto di crediti di biocarburanti per le operazioni di raffineria in Pennsylvania. In questo momento le stime nel programma sono per un deficit di 346 milioni di dollari.