UniCredit lancia OPS su Banco BPM, cosa fare in Borsa? | Investire.biz

UniCredit lancia OPS su Banco BPM, cosa fare in Borsa?

25 nov 2024 - 08:59

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Dopo le vendite della passata settimana andiamo a vedere le prospettive per iul titolo Unicredit dopo l'annuncio dell'OPS sul BancoBPM

La buona chiusura di Wall Street nella giornata di venerdì scorso, impatta sui futures del Vecchio Continente che, impostati in terreno positivo, anticipano un inizio di seduta all'insegna degli acquisti per i mercati azionari europei.

Con il focus che rimane rivolto verso le prossime mosse che verranno messe in campo dalle banche centrali in tema di tassi di interesse, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.650 punti, cercando di avvicinarsi alle prossime aree resistenziali situate in area 33.750 punti. Dal punto di vista operativo il superamento di questi livelli dovrebbe far proseguire il recupero in direzione della soglia dei 34.000 punti.

Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna troviamo Unicredit, con la banca di Andrea Orcel che a sorpresa ha lanciato un'offerta pubblica di scambio su Banco BPM. Andiamo a vedere i dettagli.

 

 

UniCredit: OPS sul 100% di Banco BPM

La nuova settimana si apre all'insegna delle novità provenienti dal settore bancario italiana, con UniCredit che a sorpresa ha lanciato un'offerta pubblica di scambio su tutte le azioni di Banco BPM, per un valore di 10,1 miliardi di euro. L'offerta è finalizzata al delisting ed è indipendente dall'investimento su Commerzbank.

Nello specifico il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di UniCredit per ogni azione esistente di Banco BPM, che comporta un prezzo implicito di offerta pari a 6,657 euro per azione. Questo vuol dire lo 0,5% in più rispetto ai prezzi di chiusura della banca guidata da Giuseppe Castagna nella seduta di venerdì scorso e di quasi il 15% rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre 2024, prima dell’annuncio dell’offerta di acquisto di Banco BPM su Anima Holding.

Con l'offerta sull'istituto di Piazza Meda, Andrea Orcel mira a rafforzare ulteriormente la posizione competitiva di UniCredit in Italia, uno dei mercati principali del Gruppo, creando una seconda banca ancora più forte in un mercato attraente, in grado di poter generare un significativo valore di lungo termine per tutti gli stakeholder e per l’Italia.

Si prevede che l’esecuzione dell'offerta di scambio sarà completata entro giugno del prossimo anno, con la piena integrazione completata entro i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi. L'operazione dovrebbe non solo consentire ad UniCredit di accelerare ulteriormente la realizzazione di una crescita di qualità, sostenibile e di lungo termine ma allo stesso tempo assicurare gli investimenti per la clientela, nei canali di distribuzione e nella tecnologia di Banco BPM.

Unicredit ha sottolineato che l'operazione dovrebbe far crescere l'utile per azione per una percentuale high single digit entro due anni dalla conclusione dell'offerta di scambio, incorporando le sinergie di ricavi e di costi a regime. Inoltre l’offerta soddisfa i parametri finanziari di UniCredit per le transazioni inorganiche, con un ritorno sull'investimento aggiustato per il rischio superiore al 15%.

Risulta confermata la politica di distribuzione dei dividendi e il dividendo per azione per l'anno in corso, come da guidance. Il restante programma di riacquisto di azioni proprie del 2024 sarà avviato dopo la chiusura dell'offerta. La banca guidata da Andrea Orcel ambisce a mantenere le aspettative relative all’ammontare dei dividendi assoluti e al dividendo per azione nel 2025 e 2026 e rimane sempre impegnata a utilizzare e/o restituire il capitale in eccesso entro il 2027.

La sola acquisizione di Banco BPM non influisce sull’ambizione di una distribuzione media annua totale nel 2025 e 2026 maggiore rispetto al 2024. Da sottolineare che la redditività del Gruppo combinato beneficerà di sinergie di costo al lordo delle imposte stimate in circa 900 milioni di euro all'anno a regime, pari a circa il 14% della base di costo italiana del Gruppo combinato al 2023.

Queste verranno raggiunte attraverso misure volte a migliorare la redditività del Gruppo combinato, efficienza operativa, anche attraverso programmi di formazione e riqualificazione. Nell’ambito dell’operazione, il Gruppo prevede attualmente oneri di integrazione per circa 2,0 miliardi di euro al lordo delle imposte da sostenere nel corso del primo anno, e rettifiche su crediti aggiuntive per circa 0,8 miliardi di euro al lordo delle imposte.

 

Azioni Unicredit: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere le attese sull'azione nel breve e medio periodo. E' stata una settimana all'insegna delle vendite quella passata per il titolo Unicredit che, con una perdita del 6,5%, ha chiuso le contrattazioni a contatto con la soglia dei 38 euro. Da punto di vista operativo la perdita dei 40 euro ha indebolito almeno nel breve periodo il trend rialzista di fondo, che con la violazione dei 38 euro dovrebbe far proseguire la discesa verso i 37,40 euro.

Nel caso in cui anche questi supporti dovessero essere persi, si avrebbe una continuazione delle vendite prima verso i 36 euro e successivamente in direzione dei 35,30-35,20 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 16 agosto. Fondamentale nel caso diventerà la tenuta di questi ultimi sostegni, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, per evitare un pericoloso indebolimento del quadro grafico con nuovi target i 32,5 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la trendline ascendente che parte dai minimi di settembre dello scorso anno.

Al contrario il ritorno dei corsi oltre i 40 euro, nei cui pressi troviamo la media mobile a 50 giorni, dovrebbe prima spingere l'azione a chiudere il gap-down lasciato aperto lo scorso 18 novembre in area 40,63 euro e in seguito andare a testare la soglia dei 42 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend.

Lasciandosi alle spalle questi ultimi livelli, aumenterebbero le possibilità per il titolo di tornare a mettere sotto pressione i massimi di periodo situati in area 43,50 euro. Il superamento di tali livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica, con possibili ulteriori rialzi fin verso la soglia dei 45 euro.

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