Unicredit: primo trimestre record, cosa fare in Borsa con le azioni? | Investire.biz

Unicredit: primo trimestre record, cosa fare in Borsa con le azioni?

03 mag 2023 - 09:00

08 giu 2023 - 12:31

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I risultati trimestrali dovrebbero sostenere almeno in apertura il titolo Unicredit. Dove sono posizionate i primi livelli oltre i quali si avrebbe un segnale di forza?

Dopo le vendite di ieri e nel giorno in cui la FED deciderà in tema di tassi di interesse, i futures del Vecchio Continente impostati in terreno positivo anticipano un inizio di seduta all'insegna degli acquisti sui principali mercati azionari dell'area euro. Con il focus rivolto anche alle trimestrali provenienti da Usa ed Europa, il Ftse Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in area 26.800 punti, cercando di avvicinarsi agli ex supporti persi nella seduta di ieri e situati sulla soglia dei 27.000 punti. Sarà solo riportandosi oltre tali livelli che il nostro indice potrebbe recuperare alcune posizioni con primi obiettivi sui 27.250-27.300 punti. Al contrario una discesa sotto i 26.500 punti farebbe proseguire la fase correttiva fin verso i 26.000 punti. Tra i temi da seguire a Piazza Affari troviamo Unicredit, che poco fa ha comunicato i dati del primo trimestre.

 

Unicredit: i dati finanziari del primo trimestre

Andiamo a leggerli nel dettaglio. E' stato un primo trimestre all'insegna della positività per la banca guidata da Andrea Orcel, che ha visto un utile netto quasi decuplicato rispetto a 12 mesi fa attestandosi a 2,06 miliardi di euro e risultando superiore alle attese degli analisti che erano posti a 1,3 miliardi di euro. Su questi numeri impatta la forte crescita dei ricavi che, grazie al contesto favorevole proveniente dai tassi di interesse, si sono portati a 5,8 miliardi di euro risultando in crescita del 56,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Per quanto riguarda l'utile per azione questo si porta dagli 0,13 euro di un anno fa agli attuali 1,06 euro per azione. Gi ottimi dati comunicati dalla banca riflettono in particolar modo una costante crescita di qualità, che si è sviluppata su tutte le leve principali in tutti i business, sostenuta da un margine di interesse posto a 3,3 miliardi di euro e commissioni per 2,0 miliardi di euro.

Nel periodo gennaio-marzo 2023 i costi hanno visto un calo dello 0,6% a 2,3 miliardi di euro, mentre le rettifiche sui crediti pari a 0,1 miliardi di euro hanno visto una discesa di oltre l'82% se confrontati all'ultimo trimestre del 2022.  In questo contesta la banca milanese mantiene un'efficienza patrimoniale leader nel settore, con 111 punti base di generazione organica di capitale nel primo trimestre, che ha portato a un CET1 ratio contabile del 16,05% risultando in aumento rispetto al 14,91% che si era registrato alla fine dello scorso anno. Per quanto riguarda invece le attività ponderate per il rischio queste sono state ridotte del 3,1% rispetto all'ultimo trimestre del 2022. 

Grazie ai solidi rnumeri comunicati in queste ore e al favorevole contesto dei tassi d'interesse, Unicredit ha alzato la guidance per l'anno in corso che dovrebbe vedere ricavi netti superiori a 20,3 miliardi di euro e un utile netto oltre i 6,5 miliardi di euro. Inoltre la banca ha aumentato la remunerazione verso gli azionisti ad almeno 5,7 miliardi di euro. Andiamo ora a vedere cosa ci succerisce l'analisi tecnica per le prossime giornate.

 

Azioni Unicredit: analisi tecnica e strategie operative

E' stato un inizio di settimana all'insegna delle vendite per il titolo Unicredit, con i prezzi che nella seduta di ieri hanno chiuso le contrattazioni in area 17,625 euro. Senza dubbio i buoni dati comunicati in queste ore dovrebbero almeno in apertura sostenere l'azione, con i prezzi che potrebbero spingersi oltre la soglia dei 18 euro. Dal punto di vista operativa con una conferma oltre questi livelli si dovrebbero avere allunghi in direzione dei 18,50 euro e a seguire l'area dei 19 euro. Nel caso in cui queste resistenze dovessero essere lasciate alle spalle, le quotazioni andrebbero primo a chiudere il gap down lasciato aperto il 24 aprile scorso nei pressi dei 19,15 euro e successivamente andare a mettere sotto pressione i massimi di periodo posti sulla soglia dei 20 euro. Un'eventuale superamento di queste quote andrebbero a riattivare quel forte trend ascendente innescatosi nel luglio dello scorso anno e che avrebbe come prossimi target prima i 21 euro ed in seguito l'area dei 22 euro, che rappresentanto i top degli ultimi 7 anni.

Al contrario una discesa sotto i 17,50 euro farebbe proseguire la fase correttiva che ha interessato le ultime due settimane, con primi obiettivi ribassisti posti sui 17 euro e a seguire i 16 euro. Dal punto di vista operativo una violazione di questi sostegni aprirebbe le porte per un ritorno dei corsi sui minimi dello scorso mese di marzo in area 15 euro, dove peraltro transita la trendline rialzista partita dai minimi del luglio 2022. Fondamentale sarà non perdere questi livelli per evitare un pericoloso indebolimento della struttura grafica che a quel punto potrebbe spingere le quotazioni fin verso i 14,30 euro.

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