In una nuova giornata ricca di dati macroeconomici, in primis l'inflazione europea, i futures del Vecchio Continente impostati nei pressi della parità anticipano un inizio di seduta all'insegna della cautela sui mercati azionari europei. Con il focus che rimane sempre rivolto alle prossime mosse delle banche centrali in tema di tassi di interesse, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi della chiusura di ieri, cercando di avvicinarsi alle forti resistenze poste sui 29.000 punti. Dal punto di vista grafico fondamentale sarà il superamento di tali livelli, per proseguire il recupero verso i 29.250-29.300 punti e a seguire i massimi di periodo in area 29.600-29.700 punti.
Tra le storie da seguire nel panorama europeo troviamo UBS, dopo i dati del trimestre appena passato comunicati pochi minuti fa. Andiamo a leggerli nello specifico.
UBS: utile trimestrale record a 29 mld
Sono di pochi minuti fa i dati trimestrali comunicati dal colosso bancario elvetico UBS, che ha comunicato un utile netto vicino ai 29 miliardi di dollari, con un fatturato che si spinge sui 9 miliardi di dollari. Su questi numeri impatta l'acquisizione di Credit Suisse, che ricordiamo è stato rilevato, grazie anche all'aiuto di garanzie statali, a un prezzo nettamente inferiore al suo valore. Al netto di questo fattore, nonché delle spese legate all'integrazione e degli oneri di acquisizione, l'utile prima delle imposte da parte dell'istituto guidato Sergio Ermotti si sarebbe attestato a 1,1 miliardi di dollari. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Cet1 si attesta al 14,4% mentre l'indice di leva finanziaria Cet1 è pari al 4,8%
Nel periodo in corso Il guadagno netto della sola UBS si è attestato a 2 miliardi di dollari, in linea con i 2,1 miliardi di dollari che si erano registrati nello stesso periodo del 2022. Per quanto riguarda invece Credit Suisse si registra una perdita ante imposte di 8,9 miliardi di dollari, che scende a 4,3 miliardi escludendo gli effetti legati all'acquisizione. Per quanto riguarda la clientela di Credit Suisse, questa si è stabilizzata con una raccolta netta di depositi di 18 miliardi nel periodo aprile-giugno. Nel corso del trimestre Ubs ha visto invece il più alto afflusso netto di nuovi capitali, da dieci anni a questa parte, con 16 miliardi di dollari. In totale alla fine dello scorso trimestre il gruppo UBS aveva in gestione patrimoni per 5.530 miliardi di dollari, rispetto ai 4184 miliardi del trimestre precedente.
Per quanto riguarda l'outlook sull'anno in corso Ubs si mostra fiduciosa, prevedendo una prosecuzione di flussi netti positivi nelle proprie attività sia di gestione patrimoniale che di asset management. Infine nel corso della presentazione dei dati Ubs ha confermato di ridurre i costi lordi di quasi 10 miliardi di dollari, per raggiungere un rapporto costi-ricavi vicino al 70% rispetto all'attuale 88,9%.
Azioni UBS: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio periodo. Quella di ieri è stata una nuova sedta positiva per il titolo UBS con i prezzi che, proseguendo quel trend rialzista innescatosi lo scorso mese di giugno, si sono spinti sui massimi degli ultimi anni oltre la soglia dei 22 franchi. Nel breve termine le attese sono di una continuazione di questo movimento che dovrebbe spingere i corsi prima verso i 22,50 franchi e successivamente in direzione dei 23 franchi. In questo contesto rialzista eventuali prese di benefiicio che riportassero l'azione verso gli ex massimi del 2023 in area 21-20,9 franchi potrebbero essere viste come occasioni di acquisto per chi non avesse il titolo in portafoglio.
Al contrario una discesa sotto i 20,9 franchi, potrebbe innescare una fase correttiva più importante che avrebbe come primo obiettivo la soglia dei 20 franchi e a seguire i 19,65-19,60 franchi, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 10 agosto. Nel caso in cui le quotazioni non riuscissero ad arrestare le vendite si asissterebbe ad una prosecuzione della debolezza prima in direzione dei 19 franchi ed in seguito nei rpessi dei 18,7 franchi. Fondamentale sarà la tenuta di questi supporti per evitare sia un indebolimento del quadro grafico che nuove vendite verso i minimi dello scorso giugno in area 17,20 franchi.
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