UBS ha battuto le aspettative nei conti del secondo trimestre 2024, grazie soprattutto alla gestione patrimoniale e all'investment banking che hanno compensato il calo della redditività netta da interessi. Quest'ultima è scivolata a causa dei minori volumi di prestiti e depositi e dei tassi di interesse svizzeri più bassi.
L'amministratore delegato Sergio Ermotti ha dichiarato che i risultati "riflettono i progressi significativi" compiuti dalla chiusura dell'acquisizione di Credit Suisse e che la banca è "ben posizionata per raggiungere gli obiettivi finanziari e tornare ai livelli di redditività" raggiunti prima della fusione.
"Stiamo ora entrando nella fase successiva della nostra integrazione, che sarà fondamentale per realizzare ulteriori sostanziali vantaggi in termini di costi, capitale, finanziamenti e tasse. Nell'attuazione dei nostri piani, continueremo a investire per posizionare UBS in una crescita sostenibile, rimanendo vicini ai clienti, fornendo risultati ancora migliori per loro e per le comunità in cui viviamo e lavoriamo", ha aggiunto il manager. Le
azioni UBS sono salite fino a quasi due punti percentuali alla Borsa di Zurigo nelle prime fasi di contrattazione dopo l'apertura.
UBS: i risultati trimestrali nel dettaglio
Nel trimestre che si è concluso a giugno UBS ha raggiunto ricavi complessivi per 11,90 miliardi di dollari, in crescita del 25% rispetto a un fatturato di 9,54 miliardi di dollari dello stesso periodo del 2023. Gli analisti si aspettavano ricavi per 11,52 miliardi di dollari.
Nello specifico, le entrate dell'unità Global Wealth Management sono aumentate del 15% su base annua a 6,05 miliardi di dollari, in gran parte grazie al consolidamento dei ricavi di Credit Suisse per l'intero trimestre. Escludendo gli effetti PPA (adeguamenti del prezzo di acquisto) e altre voci di integrazione per 233 milioni, i ricavi totali sottostanti sono stati pari a 5,82 miliardi di dollari.
La divisione Personal & Corporate Banking ha maturato ricavi totali di 2,06 miliardi di franchi, in crescita del 27% anno su anno, principalmente grazie al consolidamento dei ricavi di Credit Suisse per l'intero trimestre. Se si escludono gli effetti PPA e altre voci di integrazione per 223 milioni di franchi, gli introiti ammontano a 1,84 miliardi di franchi.
L'Asset Management ha realizzato ricavi totali per 768 milioni di dollari, aumentati del 32% rispetto al secondo trimestre 2023, per effetto principalmente del consolidamento dei ricavi di Credit Suisse per l'intero trimestre e includendo un utile netto di 28 milioni di dollari dalla parte iniziale della vendita dell'attività brasiliana di gestione di fondi immobiliari.
L'Investment Banking è aumentato in termini di entrate del 38% a 2,80 miliardi di dollari, con l'incremento degli introiti del Global Banking e dei Global Markets. Escludendo gli effetti PPA di 310 milioni di dollari, i ricavi totali sottostanti sono stati di 2,49 miliardi di dollari. I ricavi del segmento Non-core and Legacy sono ammontati a 401 milioni di dollari e riflettono i guadagni netti derivanti dall'uscita di posizioni, insieme al reddito netto da interessi derivanti da prodotti cartolarizzati e prodotti di credito.
L'utile netto attribuibile agli azionisti si è attestato a 1,18 miliardi di dollari, segnando un crollo del 96% rispetto ai 27,33 miliardi di dollari dell'anno precedente. Va però evidenziato come il risultato sia stato alterato dagli effetti dell'acquisizione di Credit Suisse. I guadagni del secondo quarto 2024 comunque hanno battuto di gran lunga le aspettative del consensus a 528 milioni di dollari.
La guidance
La società prevede che il quadro macroeconomico generale per la seconda metà dell'anno sarà offuscato dai conflitti in corso, da altre tensioni geopolitiche e dalle imminenti elezioni USA. Tutti questi elementi persisteranno e porteranno a una maggiore volatilità di mercato rispetto ai primi sei mesi del 2024, ha affermato UBS. In questo contesto, ci saranno anche dei
venti contrari moderati derivanti dai "continui cambiamenti nel mix nel Global Wealth Management e gli effetti del secondo taglio dei tassi della
Banca nazionale svizzera" che impatteranno sulla redditività netta da interessi.
Alla luce di tutto questo, la banca zurighese prevede una perdita ante imposte sottostante di circa 1 miliardo di dollari, poiché i ricavi rifletteranno un moderato rialzo a breve termine degli attuali valori contabili e un continuo progresso sequenziale sui costi. Nell'ambito dell'integrazione con Credit Suisse, l'istituto elvetico prevede di chiudere il 2024 con risparmi lordi cumulativi di 7 miliardi di dollari, su un obiettivo di 13 miliardi di dollari entro il 2026 rispetto al 2022. In precedenza stimava la realizzazione di risparmi per 6,5 miliardi di dollari.