Il ritorno dalle vacanze del Capodanno lunare è stato traumatico per Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. alla Borsa di Taipei. Le
azioni TSMC, il gigante dei semiconduttori con sede nell'isola, sono crollate del 5,73%, registrando
il più grande sell-off degli ultimi sei mesi.
Le vendite sono state scatenate dallo sbarco del modello di intelligenza artificiale denominato R1 di
DeepSeek: le Big Tech americane, tra cui
Nvidia e Apple, si appoggiano a TSMC per la costruzione dei chip di alta fascia legati all'AI (Artficial Intelligence). Quindi, l'avvento della start-up cinese - in grado di sviluppare una piattaforma
low cost e con le stesse prestazione dei rivali più accreditati - rischia di compromettere gli affari del colosso taiwanese.
A pesare fortemente sul sentiment degli operatori sono ovviamente anche le tariffe imposte domenica dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il tycoon ha ordinato dazi del 25% su Canada e Messico, e del 10% sulla Cina, a partire da martedì 4 febbraio. In aggiunta, ha minacciato tariffe settoriali, tra cui proprio quelle riferite ai chip.
TSMC: vanno comprate le azioni?
TSMC ha iniziato il 2025 a spron battuto a Wall Street, con le ADR che finora hanno guadagnato il 6%. Ciò grazie soprattutto a una trimestrale che ha denotato lo slancio dell'intelligenza artificiale come componente importante dei ricavi dell'azienda. Eccezion fatta per la seduta disastrosa del 27 gennaio - a seguito del rilascio del modello di DeepSeek - che ha colpito tutti i titoli del settore dei semiconduttori a livello mondiale e ha fatto scendere di oltre il 13% le ADR TSMC, le sessioni alla Borsa americana del produttore di chip a contratto si sono chiuse per lo più all'insegna dei rialzi.
Il problema ora è che l'irruzione di DeepSeek solleva sul fatto che le Big Tech USA debbano sostenere spese così elevate per l'intelligenza artificiale. Questo potrebbe significare per TSMC una revisione della guidance, dopo che per quest'anno il management ha già alzato le sue aspettative sulle vendite proprio in virtù di un Capex maggiore delle aziende sulla nuova tecnologia.
"I gestori di fondi possono rivalutare l'esposizione complessiva del loro portafoglio all'AI alla luce dei recenti sviluppi", ha detto Gary Tan, gestore di portafoglio presso Allspring Global Investments a Singapore. "Nel breve termine, riteniamo che incoraggerà gli investitori dei mercati emergenti a guardare al di fuori dell'hardware tecnologico e di Paesi come Taiwan e Corea alla ricerca di potenziali vincitori dell'AI". Alcuni strategist di Jefferies stanno riducendo le partecipazioni in Nvidia e TSMC, date le "implicazioni potenzialmente drammatiche di DeepSeek".
C'è poi il discorso delle ripercussioni derivanti dai dazi, soprattutto in Messico dove i partner dei giganti tecnologici americani hanno dei siti di produzione visti i costi più bassi. "Attualmente stiamo valutando le nostre posizioni su alcune società con esposizione alla produzione messicana, poiché queste saranno le più colpite all'inizio", ha affermato Ken Wong, specialista di portafogli azionari asiatici presso Eastspring Investments.
Tuttavia, ci sono anche coloro che mantengono una posizione rialzista sulle azioni TSMC. Uno dei motivi è rappresentato dal fatto che il titolo tutto sommato non è costoso. Attualmente viene scambiato a circa 18 volte gli utili a termine, in linea con la sua media a cinque anni, ma soprattutto è più economico di Intel e Nvidia che hanno multipli rispettivamente di 32 e 27.
Charles Shum, analista di Bloomberg Intelligence, ritiene che con l'emergere di DeepSeek, alcuni prodotti nel breve termine possono avere degli svantaggi, ma "i modelli a basso costo possono portare a un'adozione più ampia, stimolando una domanda più rapida di chip di inferenza AI che dipendono in gran parte da TSMC per la produzione, stimolando la crescita a lungo termine".