I dazi imposti dalla nuova amministrazione Trump del 25% su Canada e Messico e del 10% sulla Cina, che potrebbero dare il via a una vera guerra commerciale, impattano sui futures europei che, impostati in deciso ribasso, anticipano un inizio di settimana all'insegna delle vendite sui mercati del Vecchio Continente.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in ribasso di oltre il 2% in area 35.750 punti. Dal punto di vista operativo il movimento odierno potrebbe avvicinare i prezzi verso gli ex massimi del 2024 posti sui 35.450-35.500 punti. Fondamentale sarà la tenuta di tali supporti per evitare un deciso indebolimento del quadro grafico, con possibili ulteriori discese fin verso i 35 mila punti.
Tra i titoli da monitorare nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Generali, dopo l'ingresso nel proprio capitale di Unicredit. Andiamo a scoprire le novità in merito.
Generali: Unicredit acquisisce il 4,1% del capitale
Nella serata di sabato Unicredit ha comunicato di aver acquisito nel corso del tempo il 4,1% del capitale di Generali. Nella sua nota l'istituto guidato da Andrea Orcel ha voluto sottolineare che la quota è un puro investimento finanziario e ha un impatto non importante sul Cet1 ratio. Inoltre un'ulteriore quota vicina allo 0,6% del capitale è detenuta come sottostante dell'ordinaria attività per i clienti e le relative coperture.
Nonostante la banca abbia sottolineato che l'attenzione dell'istituto di Piazza Gae Aulenti rimanga concentrata sulle operazioni in corso con Commerzbank e con Banco BPM, è evidente che l'acquisizione del 4,1% di Generali si inserisce in una più ampia battaglia finanziaria.
Ricordiamo che solo la scorsa settimana Banca MPS ha lanciato un'OPS su Mediobanca dal valore di 13,3 miliardi di euro e nel caso in cui l'operazione dovesse andare in porto, la banca senese si ritroverebbe ad avere il 13,3% di Generali in mano all'istituto guidato da Alberto Nagel.
Inoltre in questo contesto il Leone di Trieste si prepara all’assemblea del prossimo 8 maggio per il rinnovo del consiglio di amministrazione per il quale si prospetta uno scontro di liste tra quella di Mediobanca, che vorrebbe la riconferma dell'attuale Ceo Philippe Donnet, e quella di Caltagirone-Delfin, che starebbero vagliando una rosa di nomi tra i quali il banchiere di Axa Marco Morelli.
Ecco quindi che la quota di Unicredit diventerebbe fondamentale per spostare gli equilibri nell’azionariato della compagnia assicurativa. Questa potrebbe non solo essere offerta in vendita a uno dei due schieramenti, ma soprattutto fatta pesare durante le trattative nell’OPS che la banca milanese ha su Banco BPM.
Azioni Generali: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali possono essere gli impatti sulle azioni Generali dopo queste ultime notizie. È stata una settimana all'insegna degli acquisti quella appena passata per il titolo Generali che, con un guadagno superiore al 3,2%, ha terminato le contrattazioni sui nuovi massimi di periodo in area 30,6 euro.
Con tutti gli indicatori che continuano a inviare segnali di forza, le attese sono per una prosecuzione della del trend primario prima verso i 31, top degli ultimi 17 anni, e successivamente in direzione dei 31,40-31,60 euro.
Nel caso in cui anche queste aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle, aumenterebbero le chance per andare a mettere sotto pressione i massimi degli ultimi 18 anni situati nei pressi dei 32,80 euro. In questo contesto eventuali correzioni in direzione dei 29-28,50 euro, nei cui pressi troviamo l'indicatore del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la violazione dei livelli appena segnalati potrebbe essere sfruttata per aprire delle posizioni ribassiste di breve termine, il cui primo obiettivo sarebbe posto sui 28 euro, dove troviamo la media mobile a 50 giorni, e a seguire i minimi degli ultimi due mesi in area 26,70-26,65 euro.
Nel caso in cui questi supporti non riuscissero ad arrestare la spinta ribassista, si dovrebbe assistere a una continuazione delle vendite che dovrebbero spingersi fin verso i 25,85 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 15 novembre. Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi ultimi livelli, per evitare che l'azione possa spingersi fin verso i 25 -24,90 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
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