Negli ultimi 2 anni il valore di mercato delle prime 10 case automobilistiche del mondo fuori dalla Cina è triplicato, passando da 680 a 2.000 miliardi di dollari. Una crescita esorbitante che non sembra avere alcuna logica. Un settore maturo non può crescere di 3 volte in così poco tempo, secondo gli esperti. È evidente quindi che in atto vi sia una vera rivoluzione che sbaraglia completamente il modo di produrre e di essere redditizi.
Questo fattore si chiama transizione elettrica, che ha in Tesla la sua guida indiscutibile. La società di Palo Alto nell'ultimo trimestre ha realizzato un margine operativo del 14,6%, mostrando quale sia effettivamente il potenziale rispetto anche alla redditività dei veicoli alimentati a gas.
Tesla: multipli totalmente fuori mercato
Le valutazioni azionarie raggiunte da Tesla riflettono quindi l'entusiasmo degli investitori su un settore innovativo e che rappresenterà in futuro il fulcro dell'automotive, anche andando molto al di là di quello che esprimono oggi i fondamentali. L'effetto lo si vede pure in altri produttori di veicoli elettrici come Rivian e Lucid, le cui azioni sono state travolte dall'euforia generale.
Il problema però riguarda come tutto si rapporta con le case automobilistiche mature nel settore. Come è possibile che Tesla valga 4 volte Toyota? Le azioni di Palo Alto sono scambiate a 127 volte gli utili attesi, una cifra spaventosa rispetto ai multipli di meno di 10 della maggior parte dei produttori tradizionali. Tutto ciò significa che la compagnia guidata da Elon Musk dovrebbe raggiungere una quota di produzione di 20 milioni di veicoli all'anno entro il 2030 e con margini in crescita.
Questo è un progetto molto ambizioso, che rasenta i confini dell'impossibile, anche se non per un visionario come il 50enne miliardario sudafricano. Un dato storico non è però molto confortante. Ogni volta che le case automobilistiche si sono avvicinate al solo traguardo di 10 milioni di unità hanno finito per franare miseramente per una serie disparata di cause.
Tesla: gli investitori credono ciecamente nelle azioni
La scommessa sugli obiettivi e sulla valutazione di Tesla rimane comunque molto suggestiva nel mondo degli analisti e degli investitori. Anche perché, sempre facendo ricorso alla storia, vi sono state altre situazioni in cui per lungo tempo altri produttori di auto riuscirono a prendere una quota sproporzionata di profitti dal mercato a seguito di qualche novità apportata. Ford e Toyota ad esempio lo fecero rispettivamente negli anni '10 e '70.
Questo potrebbe fungere da ulteriore stimolo per chi crede fermamente nella compagnia pioniera delle auto elettriche e nelle sue azioni, al punto da renderlo quasi miope sui livelli di incertezza riguardo a come sarà tutta l'industria automobilistica da qui alla fine del decennio.
La cosa non concerne solamente piccoli investitori retail attirati dalla frenesia generale, ma anche grandi investitori consolidati. La stock picker di Wall Street Cathie Wood è convinta che nell'arco di 5 anni il titolo Tesla possa arrivare a 3.000 dollari, sebbene abbia liquidato recentemente diverse posizioni attraverso i suoi fondi ARK. Più cauti invece gli analisti, anche se molti ancora si sono lasciati sedurre dai progetti innovativi ad alta tecnologia dell'azienda, soprattutto nel campo della guida autonoma.