Mercoledì 20 aprile 2022 è un giorno segnato sul calendario di molti investitori di tutto il mondo. Alla chiusura delle contrattazioni di Wall Street, Tesla diffonderà i risultati del primo trimestre 2022. Si tratta di un appuntamento cruciale per capire l'evoluzione del business della società, con le questioni legate al chip shortage, all'aumento dei prezzi delle materie prime e al rallentamento congiunturale globale dovuto a inflazione e guerra Russia-Ucraina, che potrebbero impattare sul tasso di crescita della casa automobilistica guidata da Elon Musk.
Tesla: cosa si aspettano gli analisti
Ma andiamo a vedere le attese degli analisti per il primo trimestre 2022. Secondo quanto riportato dal sito ufficiale del Nasdaq, la stima mediana degli analisti prevede un EPS di 1,64 dollari per azione. Per questa voce il range è abbastanza ampio, con la stima minima posta a 1,06 dollari e quella massima a 1,95 dollari. Da sottolineare come, rispetto a qualche settimana fa, il sentiment degli analisti sia migliorato: nell'ultimo mese l'unica variazione all'outlook è stata positiva.
Se le previsioni degli esperti delle diverse case d'affari dovessero essere confermate, Tesla metterebbe a segno una crescita vigorosa rispetto al primo trimestre 2021. Il 26 aprile di 12 mesi fa la casa automobilistica californiana riportò un EPS di 0,39 dollari. Da sottolineare come i primi tre mesi dello scorso anno furono l'unico caso di tutto il 2021 in cui la creatura di Elon Musk fece peggio delle stime, poste a 0,44 dollari. L'ultimo quarter 2021 invece si è chiuso con un EPS di 2,05 dollari, battendo del 22,02% il consensus di mercato posto a 1,68 dollari.
La crescita dell'utile per azione è strettamente legata a due voci complementari: la produzione di veicoli e la loro vendita. Su questo fronte, la produzione di auto elettriche con il cognome del celeberrimo inventore croato è stata molto solida nei primi mesi del 2022. Nel primo trimestre ne sono state costruite 305.407, dato leggermente inferiore rispetto alle 311.600 autovetture attese dagli analisti. Una voce che tuttavia va confrontata con lo stesso periodo di 12 mesi prima: nei primi mesi del 2021 Tesla produsse 180.338 veicoli. In un solo anno la crescita è stata di oltre il 69%. Anche il trend del fatturato appare dunque solido, con le stime degli analisti per il giro d'affari poste a 17,9 miliardi di dollari. Nel primo quarter del 2020 era di 6 miliardi di dollari, 12 mesi fa di 10,4.
Se questi sono i dati principali su cui si focalizzerà il mercato, di non secondaria importanza saranno altre voci che interessano Tesla. Dal recente interesse di Musk per Twitter, fattore che potrebbe portare l'uomo più ricco del mondo a perdere un pò di effort rispetto a Tesla, e tutte le variabili legate alla mancanza di chip e all'aumento dei costi delle materie prime. Per il momento la casa automobilistica è riuscita ad arginare queste pressioni, da capire le attese del management per i mesi a venire.
Tesla: ecco due strategie di trading
Andiamo ora a vedere un paio di strategie di trading che si possono valutare su Tesla in occasione della diffusione dei dati del primo trimestre 2022. L'analisi del grafico evidenzia il corposo recupero messo a segno dai minimi dell'anno registrati il 24 febbraio scorso. In meno di due mesi il titolo è riuscito a riportarsi in prossimità dei massimi storici. I top del 3 e 4 aprile hanno tuttavia trovato un ostacolo nel transito della trendline discendente ottenuta con i top del 4 novembre 2021 e del 3 gennaio 2022.
Un'accelerazione oltre la soglia dei 1.150 dollari, ossia sopra i massimi di inizio mese, darebbe nuova linfa al movimento ascendente. Tale violazione andrebbe tuttavia confermata al termine delle contrattazioni del 21 aprile. Eventuali picchi di volatilità ed eventuali balzi delle quotazioni di Tesla potrebbero essere sfruttati per strategie di trading short di breve qualora i corsi del titolo raggiungessero l'intervallo dei 1.114/1.124 dollari. Con stop posto sopra i 1.150 dollari, questa strategia potrebbe ambire agli 821 dollari come target.
Sul fronte opposto, eventuali cedimenti in area 795/800 dollari possono invece essere sfruttati per implementare una strategia long. In questo caso lo stop si avrebbe a 750 dollari mentre il target, meno ambizioso della strategia short, si avrebbe in prossimità della soglia psicologica dei 900 dollari. Proprio questo livello da dicembre 2021 in avanti ha rappresentato un punto nodale, svolgendo di volta in volta il ruolo di supporto o resistenza.
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