La crisi di approvvigionamento dei chip, originata da una pandemia che ha fatto impennare la domanda e ridotto l'offerta, ha rappresentato un grande tallone d'Achille per numerose aziende. Quelle di nuova generazione, la cui produzione è strettamente dipendente dalla fornitura dei semiconduttori, hanno sofferto enormemente, essendo costrette a chiusure temporanee di alcuni stabilimenti e al ridimensionamento dell'attività produttiva.
Il settore delle auto elettriche è stato particolarmente penalizzato, ed a pagare un prezzo più alto sono state quelle aziende prive della capacità contrattuale di big del calibro di Tesla. Tutto questo ha portato a un aumento dei prezzi dei chip, facendo lievitare i costi dei prodotti delle aziende acquirenti, ed incrementando i profitti dei produttori, che hanno visto crescere le azioni in Borsa.
Chip: ecco le fusioni possibili
Il 2022 è stato invece un anno molto difficile per le aziende di semiconduttori perché l'incremento dell'inflazione ha determinato una riduzione sostanziale della domanda di quei prodotti, come computer e telefoni cellulari, in cui la componente chip è molto consistente. Di conseguenza, le azioni delle società di semiconduttori hanno evidenziato una forte contrazione dei corsi.
Nell'attuale contesto, le valutazioni potrebbero essere economiche per effettuare operazioni di acquisizioni, secondo Christopher Rolland, analista di Susquehanna. A suo avviso, vi sono tre società che potrebbe essere comprate e quindi vedere accrescere il valore del titolo in Borsa.
Una è Knowles Corporation, società americana con sede a Itasca, nell'Illinois. Dopo aver visto il valore raddoppiare tra marzo 2020 a gennaio 2022, le azioni quest'anno sono scese circa del 44%. Per Rolland, il private equity potrebbe essere interessato alle attività audio e microfoniche di Knowles.
Una seconda società oggetto di M&A potrebbe essere Cirrus Logic, compagnia di Austin, Texas, specializzata nella progettazione di circuiti integrati analogici, a segnale misto e DSP audio. L'esperto ritiene che Apple sarebbe una delle grandi big interessate qualora volesse portare più chip iPhone in-house. Cirrus da inizio anno ha perso circa il 20% di capitalizzazione alla Borsa di New York.
Infine, un'altra candidata per operazioni straordinarie di fusione potrebbe essere Qorvo, azienda di Greensboro, Nord Carolina, che produce e fornisce sistemi a radiofrequenza per applicazioni che guidano comunicazioni wireless e a banda larga. L'analista di Susquehanna considera la società papabile per un produttore di chip concorrente, in quanto essa può offrire grandi sinergie finanziarie e una potenziale riduzione dei costi. Da inizio anno, il titolo Qorvo è sceso di circa il 45%.