Un interessante report pubblicato di recente da GroupM mostra come potenzialmente i ricavi pubblicitari del settore retail media possano superare quelli televisivi entro il 2028. Ricordiamo che per retail media si intendono quegli spazi, sia online che offline, venduti agli inserzionisti interessati a parlare ai clienti del commerciante al dettaglio. Per quest’anno il fatturato pubblicitario del retail media dovrebbe crescere del 9,9%, arrivando a 125,7 miliardi di dollari. Nei prossimi 5 anni, la quota di mercato di questo settore è attesa al 15,4%.
Retail media: i margini di profitto per i rivenditori possono arrivare al 90%
Reuters riporta come le società del comparto della vendita al dettaglio stanno accelerando in modo deciso per accaparrarsi gli inserzionisti all’interno dei loro siti. Questo essenzialmente perché si riesce ad ottenere il doppio guadagno derivante dalla vendita dei prodotti e della pubblicità. Si consideri inoltre che le società sono disposte a spendere di più per un posizionamento migliore sui siti web delle piattaforme: i margini di profitto del business retail media possono raggiungere il 90%.
Gli analisti evidenziano anche un altro vantaggio, ossia quello che arriva dalla diversificazione della spesa pubblicitaria dal duopolio di Allphabet e Meta. Sempre Reuters sottolinea il ruolo delle normative sul tema della privacy da parte dell’Unione Europea: questo ha impedito ai maggiori player di internet di raccogliere i dati personali, aumentando di conseguenza quelli raccolti dai rivenditori.
Raccolta pubblicitaria: ecco quali sono i principali mercati
Vediamo ora i principali 5 mercati per la raccolta pubblicitaria e quali sono i loro tassi previsti di crescita previsti per quest’anno e il prossimo, sempre secondo il report 2023 Global Mid-Year Forecast di GroupM:
- Stati Uniti: ricavi pubblicitari attesi a 322,5 miliardi di dollari, crescita attesa nel 2023 al 5,1% e crescita prevista nel 2024 al 5%;
- Cina: ricavi pubblicitari attesi a 150,6 miliardi di dollari, crescita attesa nel 2023 al 7,9% e crescita prevista nel 2024 al 6,4%;
- Giappone: ricavi pubblicitari attesi a 52,6 miliardi di dollari, crescita attesa nel 2023 al 4,8% e crescita prevista nel 2024 al 3,2%;
- Regno Unito: ricavi pubblicitari attesi a 49,4 miliardi di dollari, crescita attesa nel 2023 al 4,8% e crescita prevista nel 2024 al 5,3%;
- Germania: ricavi pubblicitari attesi a 36,1 miliardi di dollari, crescita attesa nel 2023 al 6% e crescita prevista nel 2024 al 5%.
Una menzione particolare può essere fatta per l’India, che GroupM vede al nono posto della classifica ma con una crescita prevista del 12% nel 2023 e del 13,6% nel 2024.
Raccolta pubblicitaria: un duopolio sempre più debole?
Secondo le stime Bloomberg, tra il 2023 e il 2026 i ricavi pubblicitari di Amazon potrebbero passare da 44,41 miliardi di dollari a 70,557 miliardi (+58,88%). Nello stesso periodo il fatturato pubblicitario per Meta Platforms è stimato in crescita da 124,055 miliardi di dollari a 166,805 miliardi (+34,46%), mentre i ricavi di Google Advertising sono previsti passare da 166,064 miliardi di dollari a 208,656 miliardi (+25,65%). È interessante mettere in evidenza come queste stime confermino l’ipotesi detta prima, ossia che si potrebbe verificare una diversificazione più ampia dal cosiddetto duopolio.
La tendenza rispecchia quella messa in luce da inizio anno da Insider intelligence, che sottolineava come nel 2022 la quota della spesa pubblicitaria digitale in USA di Meta e Alphabet si fosse attestata al 48,4%, per la prima volta sotto il 50% dal 2014. Per il 2023 questo dato dovrebbe scendere al 44,9%.