Wall Street: ecco quanto stanno perdendo i venditori allo scoperto | Investire.biz

Wall Street: ecco quanto stanno perdendo i venditori allo scoperto

20 giu 2023 - 15:00

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Gli investitori che puntano contro le azioni USA stanno subendo una batosta con il rally degli indici. Vediamo quali sono la cifra al passivo e le ragioni degli short

Per gli investitori allo scoperto sono tempi duri a Wall Street in questo momento. L'indice S&P 500 è aumentato del 5,5% a giugno, portando al 15% la performance da inizio anno. Ciò ha significato che i ribassisti hanno perso molto denaro puntando contro le azioni americane. Secondo i dati forniti da S3 Partners, nella prima metà di giugno sono stati bruciati 72 miliardi di dollari, mentre da inizio 2023 la cifra sale a 120 miliardi di dollari.
 
Eppure hedge fund e investitori istituzionali non demordono. Questo mese lo short interest - ossia la quota di azioni allo scoperto sul totale - ha superato i 1.000 miliardi di dollari in valore, massimo da aprile 2022. A inizio anno, la cifra ammontava a 863 miliardi di dollari. Tra i titoli con le maggiori posizioni corte figurano Big Tech che nel 2023 hanno realizzato guadagni stratosferici, come Tesla e Nvidia che rispettivamente hanno pressoché raddoppiato e triplicato il loro valore. S3 rileva come gli investitori in posizione short su Tesla abbiano perso circa il 78% a 12,4 miliardi di dollari. Mentre il passivo sulle azioni Nvidia è di circa il 105%.
 

Wall Street: 4 ragioni che guidano i venditori allo scoperto

Cosa sta spingendo i grandi investitori a mettersi in posizione contrarian sul mercato azionario? Le ragioni sono diverse. In primo luogo, il rally dell'S&P 500 è concentrato su pochi titoli, il che denota una scarsa ampiezza del mercato. Quando ciò accade, storicamente un'inversione di tendenza per qualsiasi motivo può anticipare cadute anche molto pesanti del listino azionario.
 
Un secondo motivo allude alle valutazioni elevate. Attualmente l'S&P 500 scambia a circa 18 volte gli utili attesi per il 2023, ma i titoli che lo guidano sono per lo più le large cap tecnologiche con multipli altissimi. Se gli utili nei prossimi trimestri tradiscono le attese, è molto probabile una correzione dei prezzi azionari per riequilibrare tutto.
 
Una terza motivazione si riferisce al potenziale aumento dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve. La Banca centrale statunitense si è presa una pausa nel mese di giugno, ma a luglio probabilmente tornerà a stringere sul costo del denaro. Questo potrebbe mettere pressione alle azioni, soprattutto se dovesse poi filtrare il messaggio che i tassi rimarranno alti a lungo ed eventuali tagli sono da escludere quest'anno.
 
Vi è infine l'aggiunta di leva finanziaria da parte degli hedge fund, dopo essersi posizionati in modo difensivo. "Gli hedge fund stanno aumentando la loro esposizione al mercato, aumentando sia le loro posizioni lunghe che corte, cercando di recuperare il ritardo dopo aver perso parte del rally di inizio anno", ha affermato Ihor Dusaniwsky, amministratore delegato dell'analisi predittiva di S3.
 

Cosa succederà ora?

La posizione dei venditori allo scoperto è molto problematica nelle circostanze come queste, ove il rally sembra inarrestabile. Un assaggio di quanto può succedere lo si è visto due anni fa con le meme stock, per cui gli investitori contrarian hanno dovuto chiudere in fretta le loro posizioni in risposta a una risalita repentina delle azioni per evitare di finire in margin call.
 
Bisogna osservare che le perdite potenziali per chi vende allo scoperto sono potenzialmente infinite e risultano ancora più evidenti allorché i titoli in oggetto sono in quel momento baciati da una forza rialzista, come accade ad esempio per Nvidia. "Ci sono ancora molti investitori e hedge fund che pensano che questo rally sia pronto per un pullback. O almeno che molti dei titoli ad alta quota perderanno slancio e torneranno alla media", ha affermato Dusaniwsky.
 
Secondo Jeffrey Gundlach, fondatore e CEO di DoubleLine Capital, "il mercato azionario sta mostrando segni di mania. Questo è molto simile al 4 gennaio 2022. C'erano molti corti, c'era molto pessimismo, e poi hai avuto il tipo di ritracciamento che ci si aspetterebbe".
 
Mentre Jason Draho, Head of Asset Allocation Americas di UBS Global Wealth Management, avverte che attendere la recessione perché si materializzino le vendite a Wall Street potrebbe essere un gioco pericoloso. "Gli investitori sono stati posizionati con cautela dalla scorsa estate, in previsione di questa recessione che deve ancora materializzarsi. Più il mercato sale, più penso che coloro che sono in disparte debbano capire come rientrare", ha detto.
 
 
 

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