In una giornata che vedrà volumi in calo per la chiusura di Wall Street e che sarà priva di dati macro di rilievo, i futures del Vecchio Continente impostati sopra la parità anticipano un inizio di seduta all'insegna dei moderati rialzi per i mercati azionari europei.
Con gli investitori che continuano a guardare alle prossime mosse in tema di dazi da parte dell'amministrazione Trump, il FTSE Mib dovrebbe inaugurare la nuova settimana sugli stessi valori di venerdì scorso in area 38 mila punti.
Dal punto di vista grafico l'eventuale superamento di queste aree andrebbe a rafforzare ulteriormente la struttura grafica del mercato italiano, con prossimi obiettivi i 38.250-38.300 punti e successivamente i 38.500-38.550 punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei primi supporti di breve periodo situati sui 36 mila punti.
Tra i titoli da seguire nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Poste Italiane, con il Gruppo che ha ufficializzato l'ingresso nel capitale di TIM. Andiamo a scoprire risvolti e dettagli dell'operazione.
Poste Italiane acquista il 9,81% di TIM
I rumors della scorsa settimana hanno trovato conferma durante lo scorso weekend, con il Consiglio di amministrazione di Poste Italiane che ha dato l'ok per acquisire il 9,81% delle azioni ordinarie di Telecom Italia detenute da Cassa Depositi e Prestiti, con quest'ultima che detiene il 35% del capitale del Gruppo guidato da Matteo Del Fante. Con questa operazione Poste italiane diventa il secondo azionista del Gruppo telefonico, alle spalle dei francesi di Vivendi che detengono il 23,75% del capitale.
Allo stesso tempo è stata anche confermata la vendita dell'intera partecipazione che Poste aveva in NEXI, pari al 3,78%, alla stessa CDP che in questo modo salirà dal 14,46% al 18,25% della società dei pagamenti digitali.
Il corrispettivo per l'acquisto delle azioni di TIM sarà riconosciuto in parte mediante i proventi derivanti dal trasferimento da Poste Italiane a Cassa Depositi e Prestiti della partecipazione in NEXI e in parte mediante cassa disponibile, il cui esborso sarebbe vicino a 180 milioni di euro.
A margine dell'operazione il management di Poste italiane ha sottolineato come l'operazione con TIM sia di natura strategica e il cui obiettivo sarà non solo quello di creare sinergie tra le aziende, ma favorire anche il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia.
In questo contesto il primo passo sarà la negoziazione per la fornitura di servizi per l'accesso di Postepay, controllata da Poste Italiane, all'infrastruttura di rete mobile di TIM. Sullo sfondo anche un'eventuale sinergia commerciale con Poste Mobile, che controlla il 4% della quota del mercato italiano, e il cui contratto per appoggiarsi alla rete di Vodafone è vicino alla scadenza.
Azioni Poste italiane: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese nel breve e medio termine sulle azioni Poste italiane a Piazza Affari. È stata una nuova settimana all'insegna degli acquisti quella appena passata per il titolo Poste italiane, la settima nelle ultime otto, con i prezzi che si sono spinti sui nuovi massimi assoluti in area 14,90 euro.
Grazie a tutti gli indicatori di forza che non inviano segnali di debolezza, le attese sono per una continuazione del trend primario ascendente, che avrebbe come prossimi obiettivi i 15,20-15,30 euro e successivamente i 15,50 euro.
L’eventuale superamento di queste aree dovrebbe aprire le porte per ulteriori allunghi fin verso la soglia dei 16 euro. In questo quadro rialzista, eventuali prese di beneficio che dovessero riportare le quotazioni in direzione dei 14,40-14,10 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario, la perdita dei 14,10 euro, dove transita la media mobile a 50 giorni, dovrebbe far proseguire le vendite e il movimento di breve termine potrebbe essere sfruttato per aprire delle posizioni short.
In questo caso si avrebbe un primo target sui 13,80-13,75 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la trendline rialzista che parte dai minimi dello scorso mese di ottobre e congiunge quelli di novembre, e successivamente i 13,45-13,40 euro.
Nel caso in cui le azioni dovessero rompere al ribasso questi ultimi sostegni, si avrebbe una continuazione delle vendite in direzione dei minimi registrati nello scorso mese di novembre in area 12,90 euro.
Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi ultimi livelli, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, per evitare un deciso indebolimento del trend primario che avrebbe come prossimo obiettivo ribassista i 12,60-12,50 euro, dove verrebbe messa sotto pressione l'altra trendline ascendente che parte dai minimi di ottobre 2023 e congiunge quelli di febbraio dello scorso anno.
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