Il buon dato proveniente dall'indice ISM non manifatturiero statunitense, che libera la via alla Fed per proseguire il suo percorso di rialzo dei tassi di interesse, torna ad indebolire i mercati europei che si avviano a chiudere la giornata all'insegna della debolezza. In questo contesto il FTSE Mib, dopo aver mancato la conferma oltre i 21.500 punti, si porta in direzione dei 21.300 punti sotto i quali si potrebbero avere ulteriori vendite in direzione dei 21.100-21.000 punti. Tra i titoli da osservare a Piazza Affari troviamo Telecom Italia, che potrebbe entrare nel nostro Portafoglio Long e Short. Andiamo a vedere quali sono i motivi che ci spingono ad operare sull'azione.
Telecom Italia: CDP rinvia offerta per la Rete
Dopo l'offerta di KKR arrivata sul finire del 2021 e rifiutata dal management, Telecom Italia rimane sempre al centro di svariati rumors. Nelle ultime ore, secondo quanto riporta Bloomberg, Cassa Depositi e Prestiti starebbe pensando a rinviare a dopo le elezioni del 25 settembre la propria offerta per quanto riguarda la rete di TIM.
Ricordiamo che CDP avrebbe dovuto presentare un'offerta intorno a metà settembre, ma l'incertezza politica culminata con la caduta del Governo Draghi, che da mesi discuteva di una possibile fusione tra Tim ed Open Fiber, l'ha spinta a rimandare ogni decisione a quando ci sarà un nuovo Esecutivo.
Il ruolo che Cassa Depositi e Prestiti dovrebbe avere nella fusione è comunque osteggiato da Vivendi, maggiore azionista di TIM, che denuncia un conflitto di interessi. Infatti CDP, oltre ad essere azionista dell'ex monopolista con il 10%, è anche socio di maggioranza di Open Fiber.
Azioni Telecom Italia: analisi tecnica e strategie operative
Vediamo ora l'impostazione grafica di Telecom Italia nel breve e medio periodo. Rimane sempre critica la situazione presente sul titolo, con le quotazioni ancora vicine ai minimi di sempre posti sulla soglia degli 0,20 euro. Inutile ribadire che sarà fondamentale la tenuta di questi livelli per evitare una prosecuzione del trend ribassista che a quel punto aprirebbe le porte ad un test dell'area compresa tra 0,18 e 0,175 euro e, a seguire, in direzione degli 0,15 euro. Quest'ultimo sarebbe il target naturale dell'eventuale ribasso e deriva dall'ampiezza del rettangolo (supporti a 0,20 euro e resistenze a 0,25 euro) in cui il titolo si sta muovendo oramai da diverse settimane.
Al contrario, per avere un primo segnale di positività, i corsi dovrebbero portarsi oltre i massimi della scorsa ottava situati nei pressi degli 0,2170 euro. L'eventuale rottura di queste aree potrebbe innescare un rimbalzo in direzione degli 0,227 euro e successivamente verso gli 0,25 euro. Sarà solo oltre questi forti ostacoli che si dovrebbe avere una ripresa del recupero innescatosi a luglio, che potrebbe riportare i corsi verso gli 0,265-0,27 euro.
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