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Dopo il via libera della BCE gli investitori scommettono su Intesa SanPaolo e UBI Banca;
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Intesa SanPaolo fa decadere la clausola MAC e questo potrebbe essere il semaforo verde per l'OPS;
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Gli analisti considerano positiva la notizia e alzano il giudizio sulle due banche
Intesa SanPaolo e UBI Banca sugli scudi oggi a Piazza Affari. La prima e la quarta banca italiana hanno terminato la seduta con rialzi rispettivamente dell'1,73% e dell'1,51%. Ad accendere l'interesse degli investitori il via libera preventivo da parte della Banca Centrale Europea all'acquisizione da parte di Intesa SanPaolo di almeno il 50% di UBI Banca. E a cascata del controllo in via indiretto di IW Bank. In questo modo sarà possibile dare corso all'Offerta Pubblica di Scambio (OPS) annunciata il 17 febbraio, con cui il gruppo guidato da Carlo Messina scambia 17 azioni contro 10 dell'istituto bergamasco. Con i guadagni di oggi le due banche hanno recuperato interamente le perdite subite a partire dall'8 marzo quando è statao annunciato dal Governo il lockdown.
La rinuncia al MAC determinante per l'OPS
Intesa San Paolo aveva già fatto sapere che la banca non farà dipendere l'offerta dalla pandemia in corso in quanto, anche se non si ha precisa contezza degli effetti del Covid-19, questi non saranno tali da pregiudicare la situazione finanziaria, patrimoniale, economica o reddituale sua e/o delle società del gruppo UBI Banca. Ciò implica che la clausola Material Adverse Change (MAC) non sarà attivata. Condizione questa che si tradurrebbe nella garanzia che da parte dell'ex banca popolare non ci siano ostacoli alla scalata di Intesa SanPaolo, sebbene si deve attendere l'approvazione dell'Assemblea ordinaria e straordinaria.
Il problema di fondo nasceva dalla contrarietà da parte dei grandi azionisti di UBI Banca che avevano presentato ricorso al Tribunale di Milano per chiedere la verifica dell'OPS. Il timore era che la mancata rinuncia al MAC da parte della prima banca italiana avrebbe fatto venir meno l'offerta. La notizia che invece Intesa San Paolo farà decadere la clausola dovrebbe sgomberare il campo da ogni sospetto adombrato finora.
In verità, secondo Equita Sim, advisor dell'istituto di credito, sarà difficile che l'operazione non vada in porto, anche perché il ritorno che gli azionisti di UBI Banca potrebbero ottenere in termini di crescita di utili e di sviluppo aziendale sarebbe un'occasione che si ripresenterebbe altrimenti in circostanze molto più avverse, come ad esempio tramite il ricorso all'aumento di capitale.
Ora si attende l'esito dell'istruttoria dell'Antitrust per accertarsi che sono stati rispettati i limiti imposti per le concentrazioni bancarie, nonché della CONSOB che si pronuncerà sul prospetto. Giocoforza l'OPS dovrebbe essere avviata non prima di settembre, piuttosto che nella data di luglio che inizialmente era stata indicata.
Gli analisti scommettono sul matrimonio tra Intesa SanPaolo e UBI Banca
Complessivamente il giudizio degli analisti sulla decisione della BCE è positivo. Il capo dell'Italian Equity Research di Kepler Cheuvreux, Anna-Maria Benassi, considera che la notizia di oggi potrebbe far crescere del 6% il target sulle azioni Intesa SanPaolo, che ora quindi diventerebbe di 2,13 euro da 2 di partenza. Di conseguenza ci sarebbe spazio per un rialzo del 20% del titolo dalle quotazioni attuali. Questo perché sinergie lorde per 450 milioni nel 2022 e cessioni di assets da UBI a BPER per 14,5 miliardi di euro porterebbero a un utile rettificato di Intesa San Paolo al 2,6% nel 2022.
Equita Sim ritiene che, anche se era attesa, la notizia è molto positiva perché elimina incertezza e dà un messaggio chiaro al mercato. Quindi conferma il giudizio Buy per Intesa San Paolo con target price 2,2 e mantiene l'Hold per UBI Banca con obiettivo finale a 2,3.
Un pò controcorrente Banca AKROS che ha ridotto il rating delle due banche, declassando il giudizio da Buy a Neutral visto che, a giudizio dei suoi analisti, entrambi i titoli hanno già raggiunto il prezzo obiettivo.