Le azioni OVS sono sotto i riflettori in questa prima seduta di contrattazioni della settimana a Piazza Affari. La società lancerà a partire da oggi, lunedì 12 luglio 2021, l'aumento di capitale da circa 80 milioni di euro approvato dai soci a dicembre 2020, finalizzato a rafforzare il patrimonio della società per cogliere opportunità di acquisizione.
L'operazione di aumento di capitale avverrà con l'emissione di 63.923.470 nuove azioni (rappresenteranno circa il 22% del capitale sociale post aumento) che verranno offerte in opzione ai soci nel rapporto di 13 ogni 46 azioni possedute. La capitalizzazione attuale di OVS è di 376 milioni di euro.
Il prezzo di sottoscrizione è di 1,25 euro per azione. Tamburi Investment Partners, nota investment e merchant bank italiana indipendente (che detiene il 23,32% del capitale), e l'Amministratore Delegato Stefano Beraldo (che detiene l'1,024%) si sono impegnati a esercitare integralmente i rispettivi diritti di opzione e a sottoscrivere le porzioni di rispettiva competenza. Il calendario dell'aumento prevede che i diritti siano esercitabili da oggi, lunedì 12 luglio, a lunedì 26 luglio 2021 e negoziabili tra oggi e martedì 20 luglio.
In data 7 luglio 2021, la società ha informato di avere ricevuto comunicazione che la CONSOB ha approvato la pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all'offerta e all'ammissione alle negoziazioni sul MTA organizzato e gestito da Borsa Italiana delle azioni OVS rivenienti dall'aumento di capitale a pagamento, in via scindibile, per un controvalore massimo comprensivo di sovrapprezzo di 79.904.337,50 euro, deliberato dall'Assemblea Straordinaria della società il 15 dicembre 2020.
Borsa Italiana ha poi fornito i nuovi prezzi delle azioni ordinarie OVS, sulle quali è stato applicato un fattore di rettifica di 0,94263364, in seguito all’aumento di capitale che partirà oggi. Il prezzo di chiusura di venerdì 9 luglio, pari a 1,69 euro è stato rettificato a 1,593 euro, mentre il prezzo dei diritti che inizieranno a essere quotati lunedì è stato fissato a 0,0969 euro.
OVS prima al mondo nella moda per trasparenza
Il gruppo di retail veneziano ha inoltre comunicato di aver raggiunto il primo posto nel ranking sulla trasparenza del Fashion Transparency Index di Fashion Revolution, movimento globale che incoraggia l'industria della moda al rispetto dei diritti umani e dell'ambiente in tutte le fasi della produzione.
OVS ha raggiunto il punteggio più alto con il 78% degli obiettivi raggiunti. Il Fashion Transparency Index analizza e classifica 250 tra i principali marchi e retailer di moda del mondo, valutando il loro grado di trasparenza nella divulgazione delle azioni intraprese per il rispetto dei diritti umani e delle politiche ambientali. Questo indice nasce quindi con l’intento di rendere maggiormente informati i consumatori rispetto alle tematiche di sviluppo sostenibile.
"Abbiamo raggiunto questo traguardo grazie al lavoro iniziato diversi anni fa. L’ampiezza dell'assortimento di OVS e la pluralità dei fornitori ha richiesto una costante attività di mappatura degli attori coinvolti nella catena e della conseguente valutazione delle loro performance che, spesso, ha dovuto accompagnarsi a una azione di sensibilizzazione nei confronti di alcuni tra essi. Abbiamo individuato nella trasparenza il fattore chiave che abilita il cambiamento verso un profilo di maggiore sostenibilità", ha commentato Simone Colombo, Head of Corporate Sustainability del gruppo.
OVS: giudizio e prezzo obiettivo delle banche d’affari
Diverse banche d’affari hanno esprresso giudizi positivi sul titolo: Banca Akros conferma la raccomandazione “buy” e il prezzo obiettivo a 2 euro. Gli esperti ricordano che "sia Tamburi I.P. (circa il 23% del capitale azionario) sia il CEO Beraldo (circa l'1%) hanno annunciato la loro sottoscrizione dell’aumento di capitale. Ci aspettiamo che l’aumento venga facilmente assorbito dal mercato".
Kepler Cheuvreux conferma la raccomandazione buy e prezzo obiettivo a 2,5 euro. La diluizione è "limitata", commentano gli analisti, che citano lo sconto del 19% sul Terp (prezzo teorico ex diritto). "Dopo l''operazione, il debito netto di OVS a fine 2021 potrebbe scendere da 360 milioni a 280 milioni, implicando una riduzione del debito netto/EBITDA da 2,8 a 2,1 volte", precisano gli esperti.
Equita SIM conferma rating buy e il prezzo obiettivo a 2,4 euro. Secondo gli esperti i dati del primo trimestre (EBITDA a 5 milioni di euro) e le indicazioni sul secondo trimestre lasciano molta fiducia sulle prospettive di normalizzazione del business. Gli analisti vedono l’EBITDA a 125 milioni di euro per quest’anno e a 146 milioni per il 2022.
"L'aumento di capitale inoltre rafforza patrimonialmente l'azienda consentendo di cogliere opportunità di consolidamento del mercato, come già avvenuto nel caso di Stefanel a inizio anno. La recente correzione rappresenta quindi secondo noi un'opportunità di acquisto. La nostra valutazione post aumento è di 2,4 euro, costruita su un multiplo di 12x free cash flow normalizzato al 2022 a cui aggiungiamo il 50% del tax asset generato dall'affrancamento del brand”, spiega la SIM milanese.
OVS: l’analisi tecnica e le strategie operative
Il quadro tecnico delle azioni OVS appare costruttivo nel lungo periodo, nonostante la flessione vista nella seconda parte dello scorso mese. Da inizio anno OVS sta registrando un performance di oltre il 60%, che si confronta con il 29,73% del FTSE Small Cap e del 12,68% del FTSE Mib.
Se si osserva il grafico giornaliero si può notare che la discesa delle quotazioni precedentemente menzionata ha trovato un bottom a ridosso del supporto di natura statica lasciato in eredità dal massimo registrato il 15 marzo scorso a 1,579 euro. Al momento i corsi sembrano intenzionati ad abbandonare la recente area di consolidamento nuovamente al rialzo, visto il balzo registrato nella seduta di venerdì 9 luglio.
Se questa rinnovata forza dei compratori dovesse essere confermata nella seduta odierna, il prossimo target potrebbe essere identificabile nell’area di concentrazione di offerta compresa tra 1,940 e 2 euro per azione.
La positività verrebbe meno con una violazione della trendline ascendente di lungo periodo che conta i minimi di novembre 2020 con quelli registrati tra febbraio e marzo 2021, ora transitante a 1,477 euro, mossa che potrebbe portare le quotazioni al test del supporto in area 1,30 euro.