Il titolo Oracle è scivolato di oltre il 5% ieri, dopo le indiscrezioni secondo cui Blue Owl Capital avrebbe interrotto le trattative per finanziare un data center da 10 miliardi di dollari in Michigan, destinato a supportare le attività di OpenAI.
La notizia, riportata dal Financial Times, ha riacceso le preoccupazioni degli investitori sulla sostenibilità finanziaria della corsa agli investimenti nell’intelligenza artificiale. Secondo quanto emerso, Blue Owl stava valutando il finanziamento di una struttura da 1 GW a Saline Township, ma avrebbe deciso di fare un passo indietro a causa dell’aumento dell’indebitamento di Oracle e dell’intensità della spesa legata all’AI.
A questi fattori si sarebbero aggiunte perplessità sulla struttura del debito, sulle modalità di rimborso e sui potenziali ritardi legati al contesto politico locale in Michigan. Il ribasso di Oracle si è inserito in una seduta negativa per l’intero comparto AI e semiconduttori, con vendite diffuse anche su Broadcom, Nvidia, AMD e CoreWeave.
Le vendite sul settore riflettono un clima di crescente cautela attorno al modello di finanziamento dei nuovi data center, sempre più spesso basato su capitali di private equity e contratti di leasing di lungo periodo, anziché su investimenti diretti dei grandi operatori cloud.
Oracle: la replica al Financial Times e il ruolo di Related Digital
Oracle ha respinto con decisione la ricostruzione del Financial Times, affermando che il progetto procede regolarmente e che Blue Owl non faceva parte delle trattative finali per l’equity. Secondo la società, il partner di sviluppo Related Digital avrebbe selezionato un altro investitore tra diverse opzioni disponibili, senza che ciò implichi un abbandono del progetto.
Anche Related Digital ha smentito l’ipotesi di un passo indietro, parlando di un’iniziativa che ha attirato “un interesse significativo” da parte di investitori con elevata esperienza nel settore delle infrastrutture digitali. La costruzione del data center dovrebbe iniziare nel 1° trimestre del 2026, con il supporto delle autorità statali del Michigan.
Il Financial Times ha inoltre riportato che Blackstone sarebbe in trattative per subentrare a Blue Owl come partner finanziario, anche se al momento non sarebbe stato ancora raggiunto alcun accordo definitivo.
Oracle: debito e impegni futuri sotto la lente
Al di là delle smentite ufficiali, l’episodio ha riportato l’attenzione sulla struttura finanziaria di Oracle. Al 30 novembre, la società dichiarava impegni complessivi per leasing di data center e capacità cloud pari a 248 miliardi di dollari, con scadenze comprese tra i 15 e i 19 anni, in aumento di quasi il 150% rispetto ad agosto.
A settembre Oracle ha inoltre emesso 18 miliardi di dollari di nuovo debito, mentre il totale delle passività, incluse quelle legate ai leasing operativi, supera i 124 miliardi. Questi numeri alimentano il dibattito tra gli investitori sulla sostenibilità di una strategia fortemente orientata all’espansione dell’infrastruttura AI, soprattutto in un contesto in cui la concorrenza tra hyperscaler è sempre più intensa e i ritorni sugli investimenti restano in parte da dimostrare.
Oracle: -48% dai massimi storici segnati a settembre
Nonostante la centralità di Oracle nei grandi progetti legati all’intelligenza artificiale, il titolo resta sotto pressione. Le azioni sono scese di quasi il 50% rispetto ai massimi storici di settembre, segnalando come il mercato stia rivalutando in modo più prudente il rapporto tra crescita, debito e profittabilità.
Come osservato da Evercore ISI, l’uscita di scena di un potenziale partner non rappresenta necessariamente un segnale strutturale negativo, ma riflette una maggiore selettività da parte degli investitori istituzionali. In questo contesto, vediamo ora il quadro grafico e la possibile strategia.
Azioni Oracle: analisi tecnica e strategie operative

Con la correzione in atto dai top storici segnati a settembre in area 345 dollari, le azioni Oracle si sono riportate su livelli che non si vedevano da giugno scorso. I prezzi rimangono a ridosso del livello orizzontale a 182 dollari, livello dal quale segnali eventuali segnali di forza potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long di breve termine, contro il trend dominante.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano una potenziale fase rialzista fino alla fine della seconda decade di gennaio, seguita da una fase ribassista che potrebbe estendersi fino all’inizio della seconda decade di marzo.


Il tool “Projection” della piattaforma Forecaster, con scadenza a un mese, evidenzia – negli scenari “best match” e “long”- rialzi rispettivamente verso area 264 e 233 dollari, prima di un eventuale nuovo movimento ribassista (PREVEDERE I MERCATI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: la nuova funzionalità di Forecaster Terminal).

Si potrebbero dunque valutare strategie long di breve termine in caso di segnali di forza nei pressi del supporto orizzontale a 182 dollari. Eventuali posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo la resistenza a 218 dollari e un secondo target in prossimità del successivo ostacolo a 261 dollari. L’abbandono dei 182-180 dollari darebbe invece spazio di manovra ai venditori, idealmente fino al successivo sostegno in area 153 dollari.
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