Il Coronavirus ha consolidato quest'anno un assioma incrollabile sui mercati finanziari, ovvero quello che azioni e opzioni seguono un andamento opposto. Normalmente quando le azioni crollano, s'impenna il volume delle opzioni, in quanto queste rappresentano uno strumento di copertura contro il rischio. Viceversa nelle fasi rialziste si tende maggiormente a seguire la direzione e magari in preda all'euforia si prende qualche rischio in più.
Quest'anno è stato del tutto anomalo e il volume delle opzioni ha raggiunto livelli senza precedenti vista l'alta volatilità sui mercati azionari. Non è stata comunque solo la necessità di doversi coprire dal rischio che ha sollecitato gli investitori a comprare call e put, ma anche il fatto che le quarantene forzate hanno risvegliato negli investitori l'animus dei giocatori d'azzardo, che è in alcune popolazioni come quella americana.
Opzioni: la ripresa economica potrebbe direzionare gli acquisti nel 2021
E ora cosa c'è da aspettarsi per il 2021 in vista della ripresa economica? Tutta la questione ruota probabilmente intorno all'elemento fondamentale che determina il prezzo delle opzioni: la volatilità implicita. Molti investitori punteranno sul fatto che i prezzi delle azioni trovino slancio dal miglioramento delle condizioni economiche e quindi sino pronte a un rally prolungato. Quindi l'acquisto di call è un modo protettivo per controllare l'andamento del sottostante.
Di conseguenza i dealer sarebbero tentati ad aumentare artificialmente la volatilità implicita, vista l'alta domanda che si determina sul mercato. Questo farebbe leva sul fatto che gli investitori neofiti trascurerebbero gli effetti deleteri della perdita di valoreo dvuta al decadimento temporale. Ecco che essi si trasformerebbero in potenti movers del prezzo delle opzioni.
Gli investitori professionisti invece potrebbero agire nella stessa maniera riguardo le opzioni put, come salvagente di portafoglio qualora dovesse abbattersi la buriana. In questo modo si creerebbe una sorta di bolla di volatilità che farebbe gonfiare le quotazioni.
Opzioni: attenzione al rischio calo di volatilità implicita
Il modus operandi di acquirenti di call e put potrebbe trovarsi però a fare i conti con un rischio molto reale. Un'economia in miglioramento si riflette positivamente sui mercati azionari e implica sempre una riduzione della volatilità. Se ciò dovesse avvenire, il pericolo è quello di comprare opzioni molto costose che subiranno inevitabilmente la perdita di valore determinata dal Theta, cioè dal valore dato dal tempo che manca alla scadenza, il quale gradualmente si riduce.
L'ipotesi non è affatto così remota. Goldman Sachs ad esempio ha stimato che nel 2021 la volatilità implicita si dimezzerà rispetto a quella attuale. Quindi quale potrebbe essere una strategia vincente? Alcuni potrebbero trovare conveniente vedere le opzioni dell'anno prossimo come una sorta di dividendo condizionale.
Più precisamente, i trader acquistarebbero le azioni e nel contempo venderebbero opzioni call, incassando il premio alto per via del vega elevato. Chiaramente in tal caso il profitto massimo verrebbe determinato dal valore dell'opzione e non si sfrutterebbe a pieno un'eventuale rally prolungato del sottostante. L'ottica cassettista in definitiva premierebbe proprio chi è alla ricerca di un rendimento alternativo a quello obbligazionario, le cui cedole sono ormai davvero ridotte a pochi spiccioli.