Gli ADR di NIO ieri sera hanno segnato un calo del 6% a Wall Street dopo che il produttore cinese di veicoli elettrici ha annunciato l'intenzione di collocare fino a 2 miliardi di dollari in nuove American Depositary Shares (ADS) per finanziare la sua espansione. Vediamo insieme tutti i dettagli.
Azioni NIO: via all’offerta di nuove azioni per 2 miliardi di dollari
Gli ADS della società guidata da William Li saranno offerti tramite Credit Suisse Securities, Morgan Stanley, Goldman Sachs, China International Capital Corporation, Nomura Securities e Guotai Junan Securities.
La società automotive ha affermato che prevede di utilizzare i proventi dell'offerta per rafforzare il proprio bilancio, ma anche per scopi generali. Un report di Deutsche Bank indica come possibile obiettivo di NIO il raggiungimento di una capacità di produzione di 600mila unità entro dicembre 2022 rispetto a quella attuale di oltre 120mila.
Mentre gli investitori di solito non supportano la diluizione, il capitale che viene raccolto da queste offerte di azioni è di solito una buona cosa per l'azienda a lungo termine. Un'offerta di azioni at-the-money è di solito un segno che la società ritiene che le sue azioni abbiano un prezzo equo e non si aspetta che salgano molto di più nel breve termine.
Persone informate sui fatti, si legge su Bloomberg, hanno affermato che già a marzo NIO stava valutando la quotazione su un seconda Borsa, ma la recente offerta potrebbe segnalare una mancanza di progressi su questo fronte.
Azioni NIO: rimangono i problemi di approvvigionamento
A inizio mese il titolo ha sbandato a Wall Street in scia alle vendite provocate dal taglio della guidance sulle consegne annunciato dal produttore cinese di veicoli elettrici. NIO prevede di consegnare tra 22.500 e 23.500 veicoli nel terzo trimestre, in calo rispetto al precedente range di 23.000-25.000.
NIO ha ridotto le previsioni per le consegne nel trimestre in corso a causa della carenza di chip unendosi a quanto fatto da colossi quali Toyota e Volkswagen. Ad agosto le consegne della società cinese sono state 5.880, in crescita del 48,3% anno su anno.
Se da un lato gli ordini hanno toccato nuovi livelli record, dall'altro la produzione di veicoli, in particolare di ES6 ed EC6, è stata interrotta dai vincoli della catena di approvvigionamento derivanti dalla pandemia in alcune aree in Cina e Malesia.
Secondo l'analista di Bloomberg Intelligence Francis Chan, questi problemi potrebbero non risolversi presto, poiché i porti cinesi, che sono i principali colli di bottiglia, sono ancora a rischio di chiusura a causa della pandemia di Covid-19.