Netflix è tra i titoli maggiormente monitorati a Wall Street nelle ultime settimane. Per affrontare le sue sfide la società ha delineato due piani chiave per riaccendere la crescita. Il primo è uno schema per addebitare a coloro che condividono i propri accessi all'account con altri una commissione per il privilegio di farlo.
Il secondo è introdurre un piano supportato dalla pubblicità che sarà più economico dei livelli esistenti. Tuttavia, con molti analisti che prevedono una recessione prima della fine dell'anno, la strategia di Netflix potrebbe incontrare problemi.
Potrebbe essere difficile per Netflix introdurre nuove tariffe per i consumatori nel bel mezzo di una recessione. Gli abbonati sono la fonte delle entrate della società e mentre la condivisione dell'account è stata a lungo contraria alle regole di Netflix, la repressione potrebbe non piacere a molti.
L’azienda ha previsto il lancio all'inizio del prossimo anno per il suo livello supportato dalla pubblicità, proponendolo come un costo di ingresso inferiore per coloro che sono d'accordo con i messaggi di marketing.
Intanto Netflix sta accelerando la sua spinta verso i videogiochi con l’intenzione di raddoppiare il suo catalogo di offerte entro la fine del 2022, ma per ora pochi degli abbonati stanno usufruendo del servizio di gaming.
I giochi sono stati scaricati per un totale di 23,3 milioni di volte e una media di 1,7 milioni di utenti giornalieri, secondo Apptopia, una società di analisi delle app. È meno dell′1% dei 221 milioni di abbonati della società. L’importanza dei giochi per la strategia generale di Netflix è probabilmente aumentata negli ultimi mesi poiché l’azienda deve affrontare una concorrenza sempre più intensa per attirare l’attenzione degli utenti.
Azioni Netflix: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico di Netflix appare costruttivo nel brevissimo termine, in particolare da metà luglio, quando i prezzi hanno dato vita ad un movimento rialzista che ha portato i corsi in area 250 dollari. I compratori hanno ampio spazio di manovra al rialzo, nel dettaglio fino alla chiusura del gap down lasciato aperto dal 20 aprile scorso a 333,22 dollari per azione.
Una violazione del supporto a 204 dollari comprometterebbe invece il recente rialzo mutando la struttura tecnica a favore dei venditori. In questo caso le forze ribassiste potrebbero mirare alla successiva area di concentrazione di domanda a 164 dollari.
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