Normale correzione dopo il grande rally oppure la fine dei rialzi? È questo il principale interrogativo che gli investitori di Moderna si stanno ponendo in questo momento dopo il tracollo delle azioni della casa farmaceutica avvenuto ieri a Wall Street.
Le azioni Moderna sono precipitate del 15,61%, seguendo un calo del 5,7% del giorno prima. Anche BioNTech ha segnato un rosso del 14% ieri mentre Pfizer è scivolata del 3,9%. Non ci sono particolari che giustificano un sell-off di questa portata se non forse il fatto che, sbirciando sui conti di Moderna, gli investitori si sono resi conto che le valutazioni finora attribuite al titolo siano un pò esagerate.
Da inizio anno il titolo ha triplicato il suo valore in Borsa, staccandosi di netto dalle performance archiviate da tutti gli altri titoli dell'S&P 500. Basti pensare che il secondo nella classifica che è cresciuto di più è Bath & Body Works, con una performance di poco più di un terzo di quella della società con sede a Cambridge.
Azioni Moderna: due studi confermano efficacia vaccino
In tempi recenti lo spazio intorno a Moderna è stato costellato solo di notizie positive. In particolare vi sono 2 studi che dimostrano come il suo vaccino anti Covid-19 sia più efficace di quello di Pfizer, almeno sul fronte dei contagi.
Domenica scorsa la Mayo Clinic Health System ha pubblicato un rapporto su una ricerca condotta in Minnesota dove sono stati esaminati i dati di circa 50 mila pazienti. La scoperta è stata che il vaccino Moderna riduce di quasi la metà la probabilità di infettarsi con la variante Delta rispetto a quello di Pfizer. Infatti, la prevenzione del contagio dall'inizio del 2021 a fine luglio del siero Moderna è passata dall'86% al 76% con riferimento al ceppo indiano, mentre questa percentuale è balzata dal 76% al 42% riguardo Pfizer.
Un secondo studio del Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute di Toronto è arrivato a conclusioni simili estrapolando il livello di anticorpi generato dal vaccino Moderna e da quello Pfizer sulla popolazione di anziani.
Nelle prossime ore la Food and Drug Administration dovrebbe dare il via libera alla terza dose per i vaccini dei 2 colossi farmaceutici da inoculare a persone con un sistema immunitario indebolito. Nella giornata di domani ci sarà poi la valutazione da parte del Comitato Consultivo dei Centers for Disease Control and Prevention. Tutto ciò rivesta grande importanza perché il 3% della popolazione americana è immunodepressa con patologie gravi che vanno dal cancro all'HIV.
Moderna: per gli analisti le azioni sono sopravvalutate
Gli analisti ritengono a prescindere da tutto che il titolo abbia corso troppo. Secondo Geoff Meachem di Bank of America, una capitalizzazione di mercato così elevata (170 miliardi di dollari) presume che l'azienda sia in grado di vendere fino a 1,5 miliardi di dosi di vaccino ogni anno. Una cosa questa a suo parere irragionevole.
Gli fa eco Hartaj Singh, analista di Oppenheimer, secondo cui le azioni Moderna attualmente stanno prezzando una quantità enorme di ricavi futuri e progressi nella pipeline. Per questo l'esperto ha abbassato il rating sul titolo da Outperform a Perform.
Moderna, BioNtech e Pfizer crollano: preoccupa la concorrenza sui vaccini?
Un altro possibile motivo dietro il violento sell-off dei titoli legati alla produzione dei vaccini può essere il fatto che anche altre società del settore stanno facendo progressi su questo fronte.
L’OMS, che sta ancora esaminando il vaccino russo Sputnik, ha affermato che il vaccino indiano Bharat potrebbe ottenere una valutazione finale a settembre. Ma ci sono anche altri cinque candidati che saranno esaminati a partire da questo mese, tra questi il vaccino Novavax dall’India e il vaccino Sinopharm dalla Cina.