In una giornata ricca di dati macroeconomici importanti per delineare gli scenari di base con cui si confronteranno i banchieri centrali europei ed americani nelle prossime settimane, i futures dei mercati azionari europei a pochi minuti dall'apertura delle contrattazioni scambiano sulla sostanziale parità anticipando un inizio di seduta all'insegna della cautela.
Guardando specificatamente al Vecchio Continente, non va dimenticato che oggi il tema politico sarà centrale per definire il sentiment del mercato, tanto sul fronte valutario che obbligazionario che azionario: in Francia è atteso il voto di sfiducia del Governo Barnier.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.850 punti, con prossimi target la soglia dei 34.000 punti. L'eventuale superamento di questi livelli dovrebbe far proseguire il recupero del mercato italiano prima verso i 34.145 punti, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 18 novembre e a seguire i 34.250-34.300 punti. Al contrario la violazione dei forti supporti situati sui 33.000 punti, andrebbe ad indebolire ulteriormente la struttura grafica di breve termine, con prossimi obiettivi prima a 32.800-32.750 punti e a seguire a 32.500 punti.
Tra i titoli da seguire nella giornata odierna a Piazza Affari troviamo MFE, con il Gruppo che avrebbe chiesto un finanziamento da utilizzare per un'OPA su ProSiebenSatt1. Andiamo a scoprire i dettagli.
MFE: finanziamento da 3,4 mld per OPA su ProSiebenSat1
Secondo alcune indiscrezioni di stampa, Mfe-MediaforEuropa avrebbe dato mandato a UniCredit per guidare un pool di banche per ricevere un finanziamento da quasi 3,4 miliardi di euro, da utilizzarsi nella seconda parte della prossimo anno per lanciare un'OPA su ProSiebenSat1 finalizzata al delisting.
Le mire da parte del Gruppo televisivo italiano sull'emittente tedesca non sono una novità, in quanto già nei mesi passati l'azienda guidata dalla famiglia Berlusconi aveva avuto colloqui con diverse istituti bancari, tra cui la stessa UniCredit, per finanziare una potenziale offerta sulla società tedesca. Ricordiamo che nelle settimane passate Mfe aveva continuato la sua scalata nell'azionariato del broadcaster tedesco arrivando al 29,99% del capitale, a un soffio dall'obbligo di OPA totalitaria, e al 30,8% dei diritti di voto.
In questo contesto il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, appoggiato dal secondo azionista di ProSieben, la società ceco-olandese Ppf Group, ha più volte insistito sulla necessità che i tedeschi si concentrino sul core business televisivo. Da qui la richiesta di vendere le attività di dating e di immobiliare online, valutati 750 milioni di euro, alleggerendo in questo modo l'azienda tedesca dalle attività no-core.
Dal 2019, da quando MFE ha iniziato a investire in ProSiebenSat1, le azioni del gruppo tedesco hanno perso quasi il 67% del loro valore, con una capitalizzazione di mercato scesa a 1,1 miliardi, contro i quasi 2 miliardi del Biscione. L'obiettivo finale da parte del Gruppo italiano, portato avanti da quando per la prima volta ha investito in ProSiebenSat.1, è quello di costruire una piattaforma televisiva paneuropea in modo da sfidare il dominio di Netflix e di Facebook.
Azioni MFE: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a scoprire cosa ci suggerisce l'analisi tecnica ne breve e medio periodo. E' stata una seduta all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo MFE, con i prezzi che hanno chiuso le contrattazioni in area 2,79 euro. Il movimento di ieri però non indebolisce quel trend ribassista che ha caratterizzato le azioni nel corso degli ultimi due mesi, spingendo le quotazioni sui minimi degli ultimi 6 mesi nei pressi dei 2,75 euro.
Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la tenuta di questi sostegni, per evitare una continuazione del trend discendente che avrebbe come prossimo obiettivo i 2,60 euro e successivamente i 2,45 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere alla violazione di questi ultimi livelli, si assisterebbe a un ulteriore indebolimento della struttura grafica con prossimi target i 2,25-2,20 euro.
Al contrario una conferma delle quotazioni sopra i 2,75 euro, dovrebbe porre la basi per un recupero dell'azione con un primo target i 2,85-2,90 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e in seguito la soglia dei 3 euro.
L'eventuale superamento di queste aree resistenziali, nei cui pressi troviamo sia la media mobile a 50 giorni che l'indicatore giornaliero del Supertrend, dovrebbe rafforzare il movimento ascendente prima in direzione dei 3,15 euro e successivamente verso i top degli ultimi 4 mesi in area 3,25 euro.
Nel caso in cui il titolo dovesse riuscire a lasciarsi alle spalle tali livelli, aumenterebbero le possibilità di tornare a mettere sotto pressione i massimi annuali posto sui 3,50-3,60 euro, con target intermedi i 3,426 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 22 luglio.
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