MediaForEurope (MFE) ha ottenuto ufficialmente un finanziamento di 3,4 miliardi di euro da un pool di banche per investirli in un piano di crescita in Europa. "Siamo pronti a tutto", ha affermato l'Amministratore delegato dell'azienda di media e comunicazione, Pier Silvio Berlusconi, in una conferenza stampa presso gli studi di Cologno Monzese. Il top manager ha aperto all'acquisizione del rivale tedesco ProsiebenSat.1, di cui, a partire dal 2019, ha costruito gradualmente una quota di poco sotto il 30%, soglia che obbliga a un'offerta pubblica di acquisto.
Tuttavia, ha spiegato che ci sono anche altre possibilità in Europa, considerando che ProsiebenSat.1 ha una capitalizzazione di 1,24 miliardi di euro e quindi, tolta la quota di MFE, resterebbe una liquidità da investire altrove di circa 2,5 miliardi di euro. "Vogliamo essere pronti a capire se e cosa sarà giusto fare in Germania, ma anche ad altro", ha detto Berlusconi, ribadendo che per il gruppo il progetto di crescita europeo è un modo "per poter resistere e crescere".
La situazione dal punto di vista economico e politico della Germania però "è molto complessa al momento", ha precisato il leader, figlio del defunto Silvio Berlusconi. "Cercheremo di capirla meglio prima di qualsiasi possibile mossa". Secondo alcune persone vicine alla vicenda, comunque, nelle ultime settimane si sono susseguiti incontri "costruttivi" tra i vertici di MFE e alcuni funzionari bavaresi per discutere della questione ProSieben.
MFE: cosa potrebbe acquistare all'estero?
Berlusconi si augura che il 2025 sia "l'anno buono per un cambio di passo nella strategia internazionale di MFE". A questo punto, quali potrebbero essere altri target oltre la società tedesca? Secondo i ben informati, l'emittente italiano starebbe valutando acquisti in Portogallo, Paesi Bassi e Polonia. Tuttavia, non è da escludere che i piani dell'azienda si allarghino ai principali Paesi europei come Francia e Spagna.
Un'opzione potrebbe essere TF1, che in passato MFE ha corteggiato e con cui nel 2017 ha costruito una joint venture insieme a ProbienSat, lanciando Ebx, European Broadcaster Exchange, per rispondere alla sempre crescente richiesta di brand safety e di campagne video paneuropee di alta qualità e su larga scala. A quel punto, MFE avrebbe una presenza in tutte le principali nazioni europee: Italia, Germania, Francia e Spagna. Valutando la capitalizzazione della società francese di 1,53 miliardi di euro - con quasi la metà delle azioni in mano a Bouygues SA - l'operazione sarebbe ampiamente alla portata.
Sarebbe suggestiva anche una mossa per quote di Groupe Lagardère, società francese che ha incrociato la strada di MFE un paio di anni fa quando l'azienda di Cologno Monzese ha manifestato interesse per l'emittente di programmi per bambini Gulli e il generalista 6ter del gruppo M6, acquisiti in precedenza proprio dal gruppo francese. Qui però la transazione sarebbe più complicata, in quanto la società è controllata per il 60% da Vivendi, l'11,5% dal fondo sovrano del Qatar, l'8% dalla famiglia Arnault e il 5% da Arnaud Lagardere. Altre opzioni di acquisizione completa richiederebbero la considerazione di possibili opposizioni dell'Antitrust europeo, che potrebbe frenare sul nascere qualunque velleità.