Meta Platforms è tornata sotto la lente dei trader e degli investitori nelle ultime ore. Ieri il CEO Mark Zuckerberg in un Instagram Reels ha dichiarato che la roadmap futura dell’azienda per l’AI richiede che costruisca un’infrastruttura di calcolo enorme.
Entro la fine di quest’anno, il numero uno di Meta ha dichiarato che l’infrastruttura includerà 350.000 schede grafiche H100 di Nvidia. Zuckerberg non ha precisato quante GPU ha già acquistato la società, ma l’H100 non è arrivato sul mercato fino alla fine del 2022.
Gli analisti di Raymond James stimano che Nvidia sta vendendo l’H100 tra 25.000 e 30.000 dollari e via eBay possono costare oltre 40.000 dollari. Se Meta pagasse al limite inferiore della fascia di prezzo, ciò equivarrebbe a spese vicine a 9 miliardi di dollari. Meta ha bisogno di questi chip mentre persegue la ricerca sull’IA generativa, tema che Zuckerberg ha affermato essere vitale per la visione di lungo termine dell’azienda.
Non a caso, nel rapporto sugli utili del terzo trimestre, la società ha dichiarato che le spese totali per il 2024 saranno comprese tra 94 e 99 miliardi di dollari, trainati in parte dall’espansione informatica. In questo contesto, vediamo ora il quadro grafico di Meta e come operare secondo l’analisi tecnica.
Azioni Meta Platforms: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico di Meta Platforms si ocnferma impostato al rialzo nel breve periodo, in particolare dai minimi registrati a fine ottobre in area 280 dollari per azione. In questo contesto, il trend dominante favorirebbe l’implementazione di strategie long.
A livello di stagionalità, con l’aiuto della piattaforma Forecaster, gli archi temporali selezionati vedono complessivamente una fase di ripartenza fino a inizio febbraio, a cui potrebbe seguire una fase di debolezza fino a marzo.
In caso di ritracciamento, si potrebbero attendere segnali di forza in prossimità della linea di tendenza ascendente che collega i minimi segnati il 26 ottobre, 4 dicembre e 2 gennaio, ora transitante a 355 dollari.
Un altro sostegno al quale attendere segnali di inversione potrebbe essere quello a 360 dollari, livello lasciato in eredità dai massimi del 28 dicembre. In entrambi i casi, l’obiettivo di profitto potrebbe essere localizzato in area 380 dollari. Il quadro tecnico favorevole ai compratori verrebbe compromesso con la rottura dei 340 dollari, mossa che potrebbe trasportare i corsi al test della successiva area di concentrazione di domanda a 312 dollari.