Questa settimana sono numerose le società del comparto tech a pubblicare i risultati del 1° trimestre del 2023. Stando ai dati Bloomberg aggiornati al 25 aprile, delle 14 società del NASDAQ 100 che hanno reso noto i risultati dei primi tre mesi dell’anno, il 71,4% ha superato le stime sui ricavi, mentre l’85,7% ha fatto meglio del previsto sugli utili. Stasera, dopo la chiusura sarà il turno di Meta Platforms.
Meta Platforms: le attese degli analisti sui risultati del 1° trimestre 2023
Il 2023 sembra essere un anno molto positivo per Meta, con le azioni che hanno guadagnato il oltre il 76%. Negli ultimi mesi il gruppo è stato sotto i riflettori per via dei licenziamenti: tra novembre 2022 e marzo 2023 sono stati annunciati tagli al personale per circa 21.000 persone. Sempre guardando alle attese Bloomberg, per il 1° trimestre i ricavi dovrebbero attestarsi a 27,668 miliardi di dollari, il -0,86% a/a, mentre gli EPS sono stimati a 2,01 dollari, in calo del 26,26% su base annuale.
A livello di singoli segmenti, il calo del fatturato più importante lo dovrebbe registrare la divisione Reality Labs, con un -11,78% a 613,13 milioni di dollari. I ricavi pubblicitari sono invece previsti sostanzialmente stabili a 26,756 miliardi di dollari (-0,89% a/a), gli utenti attivi al mese a 2,996 miliardi e quelli attivi al giorno a 1,96 miliardi (rispettivamente +2,06% e +2,49% a/a). I ricavi medi per utente si dovrebbero invece attestare a 9,43 dollari, in calo dell’1,18% rispetto al 1° trimestre 2023.
Meta Platforms: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le azioni Meta Platforms sono state respinte dalla linea di tendenza ottenuta collegando i massimi di settembre a quelli di dicembre 2021. Se questo livello fosse violato, il titolo avrebbe la possibilità di spingersi verso la zona dei 250 dollari, dove passa la resistenza statica lasciata in eredità dai top di giugno 2020.
Al contrario, se i venditori dovessero allungare il passo dagli attuali livelli, si potrebbe osservare una flessione sui 186 dollari. Qui passano infatti la trendline che unisce i massimi di aprile 2022 e di febbraio 2023 e il sostegno orizzontale espresso dai minimi di marzo 2022. Da un punto di vista operativo, una volta che la volatilità post-conti si sarà esaurita, si potrebbero valutare strategie di stampo ribassista in caso di flessione sotto i 209 dollari. Lo stop loss sarebbe identificabile sui 223 dollari, mentre l’obiettivo a 190 dollari.