Mediobanca: quali attese sull'azione dopo il nuovo Piano industriale? | Investire.biz

Mediobanca: quali attese sull'azione dopo il nuovo Piano industriale?

24 mag 2023 - 09:05

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Rimane confermato al rialzo il trend sul titolo Mediobanca, con i prezzi che si confermano oltre la soglia dei 10 euro. Quali ora i prossimi target rialzisti?

La debolezza di Wall Street nella seduta di ieri, in scia al nulla di fatto sui colloqui tra repubblicani e democratici per arrivare ad un accordo sul tetto al debito USA, impatta sui futures del Vecchio Continente che anticipano un inizio di giornata sotto la parità. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni avvicinandosi all'importante soglia supportiva dei 27.000 punti, sotto i quali si avrebbe un indebolimento del quadro grafico con possibile estensione dei ribassi fin verso i minimi delle ultime settimane situati sui 26.500 punti. Tra i temi da seguire a Piazza Affari troviamo Mediobanca, che pochi minuti fa ha svelato il suo nuovo Piano Industriale. Andiamo a vedere i punti più interessanti.

 

Mediobanca: il nuovo Piano Industriale 2023-2026

In questi minuti l'istituto di Piazzatta Cuccia ha presentato il Piano industriale 2023-2026 "One Brand-One Culture" che poggerà le sue basi per un'ulteriore e robusta crescita dei ricavi, degli utili e della remunerazione ai suoi azionisti. Nello specifico l'istituto bancario prevede una crescita dei ricavi a 3,8 miliardi di euro, con un incremento annuo che dovrebbe attestarsi nei pressi del 6%.

Il Wealth Management dovrebbe superare il miliardo di euro, diventanto in questo modo il primo contributore alle commissioni in via complementare al Corporate ed Investiment Banking. Quest'ultimo dovrebbe vedere i ricavi crescere dell'11% attestandosi a 900 milioni di euro. L'utile per azione dovrebbe aumentare del 15% ogni anno, passando dagli attuali 1,15 euro agli 1,8 euro. In aumento dovrebbero risultare anche le attività finanziarie che dovrebbero attestarsi a 115 miliardi con ricavi superiori al miliardi di euro. Inoltre il management prevede una crescita nella redditività a livello di istituto con un Rote che dovrebbe passare dal 12% al 15% ed un Rorwa dal precedente 2,1% al 2,7%-

Nel nuovo piano industriale Mediobanca vede anche un incremento della remunerazione verso i suoi azionisti di quasi il 70% rispetto al precedente piano che terminerà nel prossimo giugno. Nel dettaglio verranno distribuiti sotto forma di dividendi quasi 2,7 miliardi di euro, mentre 1 miliardo di euro riguarderà il riacquisto e cancellazione di azioni proprie nel prossimo triennio a partire dal prossimo mese di ottobre. Nel corso della presentazione del nuovo Piano, Piazzetta Cuccia valuterà possibili target che potranno accelerare il processo di crescita dell'istituto bancario.

Per quanto riguarda la partecipazione del 13% in Generali questa dovrebbe proseguire a creare valore, con un contributo che dovrebbe avvicinarsi nel 2026 ai 500 milioni di euro con una crescita media annua del 6%. Infine per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali il Cet 1 dovrebbe superare il 14,5%. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce il grafico per le prossime sedute.

 

Azioni Mediobanca: analisi tecnica e strategie operative

Il nuovo trend rialzista presente sul titolo Mediobanca ha spinto nella giornata di ieri i prezzi a confermarsi oltre la soglia dei 10 euro. Nel breve termine, grazie a tutti gli indicatori di forza impostati al rialzo, le attese sono per una continuazione di questo movimento primario che dovrebbe proseguire e andare a mettere sotto pressione i massimi del 2023 posti in area 10,50 euro.

Dal punto di vista operativo l'eventuale superamento di queste aree resistenziali, andrebbe a rafforzare la struttura grafica del titolo con possibili ulteriori apprezzamenti verso i 10,65 euro e successivamene i top del 2019 situati vicini alla soglia degi 11 euro. In questo contesto eventuali prese di beneficio che riportassero i prezzi verso i 9,50-9,55 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero essere viste come nuove occasioni di ingresso per chi non avesse l'azione in portafoglio.

Al contrario una discesa sotto i 9,5 euro potrebbe dare il via ad una fase correttiva più importante che avrebbe un primo target ribassista posto sui 9,20 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e a seguire gli 8,50 euro che rappresentano i minimi di marzo. Nel caso in cui questi livelli supportivi dovessero essere violati al ribasso si avrebbe un indebolimento del quadro grafico con nuovi obiettivi posti sugli 8,30 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto il 18 ottobre del 2022.

 

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