Da quando, all’inizio della scorsa settimana, Magnum Ice Cream si è quotata a Wall Street, il suo valore di mercato è aumentato di circa 12 punti percentuali alla Borsa di Amsterdam raggiungendo 13,6 euro per azione. All’esordio, il titolo era stato fissato a circa 12,80 euro per azione, con una capitalizzazione di mercato di circa 7,8 miliardi di euro, un valore inferiore alle aspettative degli analisti.
Magnum Ice Cream Company è la più grande società indipendente al mondo nel settore dei gelati, nata dallo spin‑off della divisione gelati di Unilever, che include marchi iconici come Magnum, Ben & Jerry’s, Cornetto e Wall’s. La separazione è avvenuta nel 2025 tramite una scissione dal gruppo anglo‑olandese, con l’obiettivo di permettere al business dei gelati di crescere in modo più focalizzato e con una struttura propria. Dall’8 dicembre 2025, le azioni Magnum vengono negoziate su Euronext Amsterdam, al London Stock Exchange e al New York Stock Exchange.
L’operazione di quotazione rientra nel piano più ampio di Unilever per semplificare il proprio portafoglio, lasciando al nuovo gruppo i marchi di gelati e alla casa madre la concentrazione sulle categorie core, come cura personale e alimenti. Tuttavia, Unilever mantiene una quota di minoranza di circa il 19,9% nella nuova Magnum, destinata a essere gradualmente ceduta nel tempo.
Magnum Ice Cream: azioni sottovalutate?
Sulle azioni Magnum Ice Cream si è espresso Karel Zoete, analista di Kepler Cheuvreux, secondo cui l’azienda, pur essendo leader nel settore dei gelati, scambia a forte sconto rispetto ai concorrenti nelle Borse in cui è quotata. Per questa ragione, ha assegnato un rating “buy” sul titolo, con prezzo obiettivo a 16,30 euro, che implica un rialzo potenziale di circa il 20%. In questo modo, “le azioni verrebbero scambiate con uno sconto di circa il 25% e non del 35‑40% attuale”, ha sottolineato Zoete.
Secondo l’esperto, la valutazione di mercato di Magnum Ice Cream non riflette il reale valore dell’azienda, considerando il posizionamento di mercato, la potenziale ripresa dei margini e il miglioramento del reddito operativo. In particolare, Zoete individua come fattore chiave il recupero dei margini, sottolineando un programma di produttività in corso quantificabile in 500 milioni di euro e uno spazio di espansione significativo dell’Ebitda.
Tuttavia, l’analista ritiene che alcuni costi legati alla separazione da Unilever, all’IT e alle recenti acquisizioni impatteranno sulla redditività del 2026. “C’è ancora molto da fare per elevare le performance operative dell’azienda e raggiungere margini Ebitda del 20%”, ha scritto. Ad ogni modo, Zoete ha precisato che il pieno potenziale di Magnum Ice Cream non era espresso quando si trovava all’interno di Unilever. Ora, però, l’azienda ha la capacità di aumentare sostanzialmente i margini, il che “offre un grande potenziale di rialzo al valore dell’attività nel medio termine”, ha aggiunto.