Manca solo un giorno all'attesissimo debutto a Wall Street di Arm Holdings, che punta a una valutazione di ben oltre 50 miliardi di dollari. La fascia di prezzo delle azioni nell'IPO va da 47 a 52 dollari. Nella parte alta dell'intervallo, il progettista di chip britannico potrebbe essere valutato anche sui 54,5 miliardi di dollari. Questo farebbe dell'IPO la seconda più grande dal 2021 dietro a quella di Rivian Automotive, che ebbe una valutazione di 64,5 miliardi di dollari. L'obiettivo di Arm è di raccogliere circa 5 miliardi di dollari e finora la società ha attirato come investitori partecipanti all'IPO grandi aziende tecnologiche tipo Apple, Intel, Nvidia, Alphabet e altri.
IPO Arm: tutti i rischi per gli investitori retail
Secondo i numeri tracciati dalla società, l'IPO ha tutte le carte in regola per fare un botto a Wall Street, ma ci sono alcune zone grigie che potrebbero mettere a rischio i piccoli investitori. Arm sta concentrando i suoi sforzi per far partecipare gli investitori istituzionali con un'aggressiva campagna di marketing. Questo però potrebbe far sì che quando i trader del main street entrano a mercato per acquistare le azioni Arm le paghino a prezzi troppo alti, rischiando di perdere denaro.
Secondo i dati forniti da LSEG, negli ultimi quattro anni le dieci maggiori IPO americane sono in calo in media del 47% rispetto al prezzo di chiusura del loro primo giorno di negoziazione. Mentre gli investitori che hanno acquistato al top di un'impennata dei prezzi infragiornaliera hanno subito una perdita media del 53%. Della lista dei dieci, solo due azioni finora sono in rialzo rispetto al loro prezzo IPO, ovvero Snowflake e Airbnb.
"Se stai acquistando sul mercato, in media, stai acquistando a un premio rispetto al prezzo di offerta", ha detto Jay Ritter, professore presso l'Università della Florida che studia le IPO. "Per quasi tutti gli investitori retail, acquistare e detenere un fondo indicizzato a basso costo è la strategia migliore".
Secondo Marco Iachini, vicepresidente senior di Vanda Research, che monitora le negoziazioni al dettaglio, gli investitori retail sono diventati più cauti dopo le grandi vendite a Wall Street del 2022. Questo implica che la partecipazione alle IPO dei trader al dettaglio "non sarà ai livelli che abbiamo visto in alcune quotazioni nel 2021", quando bassi tassi di interesse, app di tranding a costo zero e la febbre per le meme stock avevano attirato una massa di piccoli investitori.
Un altro punto che vale la pena sottolineare è che l'entusiasmo del mercato potrebbe essere frenato da alcuni rischi che toccano da vicino l'attività aziendale di Arm. Innanzitutto il mercato degli smartphone è in calo netto negli ultimi mesi e questo potrebbe incidere sulle entrate future dell'azienda, come del resto ha inciso nell'ultimo bilancio conclusosi al 31 marzo. Infatti, i conti hanno mostrato un calo dei ricavi a 2,68 miliardi di dollari, dai 2,70 miliardi dell'anno precedente.
In secondo luogo, il 25% del business di Arm è concentrato in Cina. L'elevata esposizione nei confronti di Pechino potrebbe essere pericolosa visto il clima teso tra il Dragone e l'Occidente, in particolar modo sul fronte tecnologico e specialmente con riferimento ai semiconduttori.