Il portafoglio ordini dell'IPO di Arm verrà chiuso oggi con un giorno di anticipo. Il debutto del progettista di chip britannico alla Borsa di New York che avverrà domani si preannuncia essere molto movimentato. La domanda da parte degli investitori è in eccesso di 10 volte e, come a volte capita quando è molto forte, con una certa probabilità comporterà il termine anticipato delle richieste.
Arm è ancora nella fase si valutazione della sua offerta pubblica iniziale e sta considerando di allargare la sua fascia di prezzo che ha stabilito a 47-51 dollari per azione. Nella parte alta della gamma,
la società potrebbe essere valutata fino a 54,5 miliardi di dollari, il che la collocherebbe al secondo posto tra tutte le
IPO dal 2021 ad oggi. Il primato è detenuto da Rivian Automotive, che proprio due anni fa ha ottenuto una valutazione di 64,5 miliardi di dollari.
Le
azioni di SoftBank, controllante di Arm, hanno chiuso la seduta alla Borsa di Tokyo con un rialzo dell'1,97%, mettendo a segno il terzo giorno consecutivo di guadagni.
IPO Arm: probabile successo, ma attenzione ai rischi
Su queste premesse c'è da aspettarsi un esordio di grande successo di Arm a Wall Street e ciò rappresenterebbe una grande vittoria per il colosso finanziario giapponese, che ha dovuto fare i conti con una perdita record di 30 miliardi di dollari del suo Vision Fund lo scorso anno.
Questa quotazione potrebbe anche avere un grande significato per tutto il mercato delle IPO negli Stati Uniti, ammaccato negli ultimi anni a causa degli alti tassi d'interesse che hanno bloccato gli investitori e delle aspettative di recessione economica che hanno fatto propendere le aziende ad aspettare tempi migliori per diventare pubbliche.
Il grande entusiasmo però potrebbe essere pericoloso per chi decide di entrare a mercato una volta che le azioni hanno cominciato a essere scambiate (
IPO Arm: perché tutti i rischi per gli investitori retail). La partecipazione importante degli istituzionali pone le condizioni di far immediatamente schizzare le quotazioni in alto, creando
aspettative esagerate e il rischio di comprare a prezzo troppo alto.
Occorre considerare che la società opera in un settore in questo momento molto caldo, ossia quello dei semiconduttori. Tuttavia, ci sono due osservazioni che vale la pena di mettere in risalto. La prima si riferisce al fatto che la domanda di smartphone ultimamente è in calo preoccupante e questo potrebbe influire sulle vendite di chip necessari per i dispositivi. Infatti, nell'ultimo bilancio fiscale conclusosi il 31 marzo della società con sede a Cambridge è emerso che i ricavi sono diminuiti di circa 200 milioni di dollari proprio per effetto della crisi dei telefonini.
La seconda osservazione riguarda il mercato cinese, che rappresenta un quarto del fatturato totale di Arm. Questa dipendenza potrebbe essere molto rischiosa in questo periodo storico, in cui cioè i rapporti tra la Cina e l'Occidente sono sempre più tesi soprattutto sotto il profilo tecnologico.