Negli anni, le modalità tramite le quali ascoltiamo musica sono profondamente cambiate. La dematerializzazione del prodotto musicale ha portato profondi cambiamenti per il settore: vediamo quali sono i titoli preferiti da James Heaney, analista di Jefferies.
Azioni Spotify: prezzi degli abbonamenti sono destinati a crescere
Nata in Svezia, Spotify è oggi il leader nel campo dello streaming musicale e dei podcast. Con il suo approccio freemium, Spotify utilizza l’intelligenza artificiale per monitorare le playlist degli utenti e creare un'esperienza di ascolto personalizzata attraverso suggerimenti accurati.
Nel corso dei primi tre mesi dell’esercizio 2024 Spotify ha visto gli utenti mensili attivi crescere del 19% a 615 milioni mentre il dato relativo agli abbonati ha segnato un aumento del 14% a 239 milioni. Questo ha permesso al fatturato di salire del 20% a 3,6 miliardi di euro.
“Siamo sempre più fiduciosi nella capacità di SPOT di fornire comodamente una crescita sostenibile del fatturato di oltre il 15%. A sottolineare questa tesi, è la convinzione che la musica stia per subire una revisione dei prezzi pluriennale. A soli $ 12/mese per un abbonamento Spotify (rispetto ai $ 61/mese spesi complessivamente per lo streaming video), crediamo che ci sia spazio per aumenti di prezzo almeno ogni due anni”, ha rilevato Heaney.
“A nostro avviso, il consenso degli analisti non incorpora il potenziale di prezzo, poiché siamo in vantaggio del 2% e del 4% sul fatturato rispetto alle stime negli esercizi fiscali ‘25 e ‘26. Gli aumenti dei prezzi da parte di Apple e di altri servizi di streaming convaliderebbero la nostra tesi rialzista”.
Sulle azioni Spotify, la valutazione è “buy” con un prezzo obiettivo a 12 mesi che, fissato a 385 dollari, incorpora un upside rispetto all’ultima chiusura di oltre 30 punti percentuali (+31%).
Warner Music Group: le azioni offrono un interessante punto di ingresso
Il secondo titolo scelto da Jefferies è una delle legacy dell’industria musicale, Warner Music Group. La Warner possiede alcune delle etichette più famose del settore discografico, tra cui Warner Records, Atlantic Records ed Elektra, e può vantare numerosi musicisti di alto profilo.
L’ultima trimestrale del gruppo ha evidenziato un fatturato maggiore delle stime a 1,49 miliardi di dollari, +6,4% rispetto a 12 mesi prima, ed un risultato per azione che, a 18 centesimi, ha battuto il consenso di 2c. Con un debito di quasi 4 miliardi di dollari (3,984 miliardi di dollari) e disponibilità liquide per 587 milioni, la società ha annunciato che le spese in conto capitale sono scese in un anno del 26%.
Alla luce di un rosso di oltre 10 punti percentuali da inizio anno, le azioni Warner Music Group (WMG) offrono, rileva l’esperto di Jefferies, un “attraente punto di ingresso”. "Con il titolo in ribasso da inizio anno rispetto a Universal Music Group ed una valutazione che presenta uno sconto di circa il 40% nel confronto con UMG, ci aspettiamo che le azioni vengano rivalutate in base ad una linea di prodotti più coerente (ad esempio, Zach Bryan, Dua Lipa) ed all’espansione dei margini tramite il programma di risparmio sui costi recentemente annunciato”.
In questo caso, alla valutazione “acquistare” è associato un target di 38 dollari, +17% rispetto all’ultima chiusura.