L’economia della Cina cresce più velocemente rispetto a Stati Uniti ed Europa. Tuttavia, gli indici azionari domestici sono rimasti indietro nel primo trimestre 2021. L’ultimo dato sul PIL cinese ha sorpreso gli investitori.
Secondo l’ufficio nazionale di statistica, nei primi tre mesi dell’anno c’è stato uno sprint del 18,3% rispetto all’anno precedente. Il numero si spiega, in parte, con la comparazione con lo stesso periodo del 2020, quando la Cina, come il resto del mondo, si trovava in pieno lockdown a causa della pandemia di Covid-19.
La crescita è evidentemente superiore rispetto alle altre principali economie globali ed è uscita dalla crisi prima. Già a fine 2020, l’ex Impero Celeste era in territorio positivo. Gli Stati Uniti invece rimangono indietro.
Nel terzo trimestre del 2020, la ripresa ha subito una battuta d’arresto a causa della terza ondata di contagi, l’economia è ripartita solo successivamente mentre l’Europa nello stesso periodo è rimasta incagliata a causa del rallentamento delle campagne vaccinali. La ripresa dell’economia cinese e i suoi ambiziosi piani industriali influenzeranno le economie occidentali, mettendo in discussione il potere finora detenuto dagli Stati Uniti. Ma quindi ha senso investire in Cina?
I tre motivi per comprare azioni della Cina
La Cina nei prossimi anni è destinata a consolidare la propria importanza a livello globale ed accrescerla ulteriormente e nelle ultime settimane le borse dell’ex Impero Celeste hanno iniziato a reagire positivamente alle decisioni su diversi fronti prese da Pechino e da vari regulator locali, vediamoli.
Stretta al mondo delle criptovalute
La recente stretta di Pechino sull’ammissibilità nel sistema dei pagamenti tramite criptovalute ha ridimensionato il comparto. La Mongolia Interna, provincia cinese tra i principali hub mondiali di mining di Bitcoin, ha diffuso in piena notte otto misure per eliminare le attività di creazione delle valute digitali.
La Commissione provinciale per lo sviluppo e la riforma ha pubblicato la prima proposta più concreta appena pochi giorni dopo gli indirizzi emersi in un Comitato del Consiglio di Stato, che ha sollevato la necessità di una stretta circa il commercio e il mining di Bitcoin per salvaguardare la stabilità finanziaria. La proposta al momento è sottoposta al processo di consultazione pubblica fino al primo giugno, dopo di chè entrerà ufficialmente in vigore.
Le materie prime arretrano
Aumentano i controlli per evitare fenomeni di accaparramento speculativo sul fronte delle materie prime con l’obiettivo di cavalcare la forte tendenza al rialzo. I moniti dei regulator stanno facendo infatti arretrare il prezzo di molte materie prime.
Il rally delle commodity è stato inoltre accompagnato da un marcato apprezzamento dello yuan contro il biglietto verde, ieri sui top da 4 anni, un fenomeno collegato al tentativo delle autorità monetarie locali di cercare di ridurre l’impatto dell’incremento delle risorse importate, le quali vengono pagate in dollari USA, attraverso un apprezzamento dello yuan rispetto alla valuta statunitense.
Ridimensionamento del monopolio
Vi è un ridimensionamento delle pratiche monopolistiche di alcune grandi società, come Alibaba e Tencent, al fine di riportare sotto il controllo più o meno diretto delle autorità governative. Al momento sul fronte aziendale, le autorità governative cinesi sono anche alle prese anche con la gestione della difficile situazione dell’asset manager domestico Huarong, specializzato in distressed asset.
Consumatori cinesi traineranno il PIL nel 2021
I tre fattori visti precedentemente, insieme alla possibile continuazione dell’apprezzamento dello yuan, potrebbero contribuire al recupero degli indici azionari cinesi. L'indice Shanghai Shenzhen CSI 300 si appresta infatti a portare a termine la quinta ottava positiva dell’ultimo mese e mezzo, confermando i segnali di ripartenza della tendenza positiva.
Secondo Morgan Stanley Research, i consumatori cinesi saranno il motore chiave della crescita del PIL quest’annno, grazie a una ripresa nel mercato del lavoro e dei risparmi accumulati dalle famiglie. Gli effetti della trasformazione dell’economia domestica, da Paese basato sulle importazioni a Paese basato sui consumi privati voluta dal presidente Xi Jinping, saranno evidenti entro il 2030, quando i consumi cinesi arriveranno a circa 9.700 miliardi di dollari.
L’economia cinese è sempre più autosufficiente, i mercati di capitali hanno continuato a funzionare bene nonostante la pandemia di Covid-19 e le tensioni geopolitiche dopo l’elezione del presidente USA Joe Biden restano per il momento ancora un’incognita.