Le batterie dei veicoli elettrici saranno il terreno di scontro tra gli Stati Uniti e la Cina per la supremazia tecnologica nei prossimi anni. È questa la sensazione che si percepisce osservando i movimenti avvenuti nel settore dove molte startup americane stanno raccogliendo fior di investimenti per sviluppare una produzione su larga scala.
In questo momento è Pechino ad avere il predominio del mercato con una produzione di oltre il 70% delle batterie agli ioni di litio del Mondo. Ancora per qualche tempo è ragionevole pensare che tale egemonia sia destinata a rimanere tale, almeno fino a quando durerà la pandemia.
Le cose però potrebbero cambiare. Nei piani alti del Governo a stelle e strisce è viva la convinzione che gli USA dovranno ridurre la dipendenza dal Dragone nell'approvvigionamento per la produzione di auto elettriche se vogliono rimanere competitivi sul mercato riducendo i costi.
Per questo si prevede che nei prossimi 10 anni l'output di batterie passerà da 60 GW del 2020 a 383 GW del 2030, grazie anche all'impulso che verrà dato dalla nuova Amministrazione Biden. Tesla insomma ha tracciato la strada nel campo delle auto elettriche, si tratta di battere un settore sull'onda del successo della casa automobilistica di Elon Musk.
Batterie per auto elettriche: quali sono le società USA più in vista
Come si stanno attrezzando quindi le startup americane in proposito? Una delle aziende più promettenti è Sila Nanotechonlogies, produttore californiano di anodi di silicio ad uso nelle batterie. La società guidata da Gene Berdichevsky ha contribuito a progettare le prime batterie per Tesla e ha raccolto quasi 600 milioni di dollari da parte di finanziatori che credono nel progetto.
Con questi soldi verranno fatti investimenti per costruire uno stabilimento di produzione di anodi per le batterie negli Stati Uniti entro il 2025, in una zona ancora non precisata. Una volta finiti i lavori, la fabbrica potrà fornire batterie per più di 1 milione di auto all'anno. La società oggi vale 3,3 miliardi di dollari e ancora non è diventata pubblica, a differenza di altre due startup interessanti che sono quotate nella Borsa di New York.
Una è Romeo Power che è sbarcata a Wall Street ad aprile 2019 e da allora ha raddoppiato il suo valore di Borsa. Un'altra é Lithium Americas, presente nel mercato americano da più tempo e che dai minimi di marzo ha visto le quotazioni azionarie salire di più di 10 volte. L'azienda mineraria di matrice canadese ha venduto 400 milioni di dollari in azioni con lo scopo di finanziare un progetto sul litio nello Stato del Nevada.
Batterie per auto elettriche: una sfida che si espone a dei rischi
Riuscire a dominare la Cina non sarà impresa facile. La richiesta di approvvigionamento affinché il mercato delle auto elettriche si sviluppi è alta e ha bisogno quindi di incentivi e investimenti. In questo il Governo americano potrebbe giocare un ruolo fondamentale nei prossimi anni.
In passato il tentativo di espandere la produzione di batterie negli Stati Uniti era stato fatto da Barack Obama, ma a quel tempo le case automobilistiche non vedevano l'exploit della domanda di auto elettriche come lo vedono adesso. Oggi i tempi sono maturi e, nei piani di Joe Biden, la transizione energetica rappresenta un aspetto imprescindibile.
Secondo le stime di J.P. Morgan, i veicoli elettrici abbracciano solo il 2% del mercato automobilistico americano, ma le cifre sono destinate a crescere fino al 10% entro il 2025. Tuttavia i rischi che la domanda non vada per come previsto esistono. Per tale ragione sarebbe necessario munirsi di un piano B per poter sollecitare tutta l'industria dell'elettrificazione delle auto a tenere alta l'offerta e nel contempo stimolare i consumatori a cambiare definitivamente registro nelle scelte di consumo.