Intel Corporation e Brookfield Infrastructure Partners collaboreranno per un investimento da 30 miliardi di dollari in Arizona finalizzato alla costruzione di impianti di fabbricazione di chip. Lo annuncia una dichiarazione del gigante dei semiconduttori, secondo la quale la partnership sarà determinata da una quota del 51% di Intel e del 49% di Brookfield.
Quest'ultima metterà in campo la sua esperienza nello sviluppo delle infrastrutture tipo le linee di trasmissione, i data center e le torri per cellulari wireless. In questo modo potrà supportare l'attività di produzione di chip di Intel, specializzata proprio nel settore. Il consulente finanziario di Intel sarà la banca d'investimento Lazard e quello legale Skadden. Mentre per quanto riguarda Brookfield, la società si è rivolta a Kirkland & Ellis.
David Zinsner, Chief Financial Officer di Intel, ha affermato che questo è il primo accordo nel settore e permetterà di rendere più flessibile l'attività mantenendo allo stesso tempo la capacità di creare una catena di fornitura più distribuita e resiliente. Inoltre, Zinsner riferisce che l'accordo con Brookfield rappresenta un passo avanti importante sullo slancio del Chips Act negli Stati Uniti.
L'atto firmato dal Presidente
Joe Biden questo mese, infatti, include
52 miliardi di dollari in incentivi per tutto il settore dei chip. Tra l'altro il Congresso sta discutendo circa la possibilità di introdurre crediti d'imposta per gli investimenti nei semiconduttori. Le azioni Intel hanno chiuso l'ultima seduta a Wall Street con un rialzo dello 0,33%, mentre dall'inizio dell'anno il titolo è in calo del 34%.
Azioni Intel: cosa comporta l'accordo con Brookfield
L'obiettivo fondamentale di Intel è quello di riconquistare quote di mercato, che negli ultimi anni sono state risucchiate da giganti dell'industria dei semiconduttori come TSMC e Samsung. Secondo l'azienda con sede a Santa Clara, California, la partnership dovrebbe rafforzare il free cash flow dell'azienda di 15 miliardi di dollari nei prossimi anni, in quanto il gruppo di gestione patrimoniale canadese è un grande alleato per fornire il capitale privato. Tutto ciò permette sia di ridurre i costi di finanziamento complessivi che di continuare a finanziare il dividendo in crescita.
Quando Intel ha presentato i conti trimestrali il mese scorso vi è stata una grande delusione tra gli osservatori di mercato, in quanto la società ha riportato un crollo delle entrate e ha ridimensionato la guidance per l'intero 2022. A determinare gli scarni risultati sarebbero stati le interruzioni della catena di approvvigionamento, il peggioramento del quadro economico generale e la concorrenza che si è fatta più agguerrita.
Tuttavia, i progetti d'investimento di Intel restano molto ambiziosi. Nel suo sito di Chandler, in Arizona, nel 2024 dovrebbero entrare in funzione due impianti di costruzione. Mentre quest'anno l'azienda ha intenzione di costruire due fabbriche di chip in Ohio che comportano un esborso monetario di 20 miliardi di dollari. Non è finita qui perché, grazie a sussidi statali, investirà 30 miliardi di dollari nella produzione di chip in Europa, mettendo in piedi un impianto a Magdeburgo, in Germania. Adesso è arrivata l'intesa con Brookfield, resa possibile anche da una revisione al ribasso del 15% riguardo la spesa annuale in conto capitale.