La CONSOB ha dato il via libera alla quotazione in Borsa di Industrie De Nora, approvando il prospetto informativo relativo all' IPO. La matricola debutterà su Euronext Milan il 30 giugno, dopo aver collocato le azioni presso investitori professionali al prezzo più basso della forchetta compresa tra 13,5 e 16,5 euro. In offerta ci saranno circa 40,3 milioni, così suddivise: 14,8 milioni che scaturiscono dall'aumento di capitale; 25,5 milioni quelle poste in vendita dagli azionisti Federico De Nora spa, Asset Company 10 Srl (gruppo Snam) e Norfin Spa, inclusi circa 5,26 milioni al servizio della greenshoe. La capitalizzazione finale di De Nora sarà di 2,723 miliardi di euro.
Stando ai numeri del 2021, la società è stata valutata 20,8 volte l’EBITDA. Il multiplo medio del settore all'inizio del 2022 era di quasi 17 volte l'EBITDA. Il ricavato totale sarà di circa 474 milioni di euro, dei quali 200 milioni che spettano alla società e il resto agli azionisti venditori. L'offerta in buona parte sarà coperta da due cornerstone investors, ossia soggetti che si impegnano in anticipo a investire un importo fisso di denaro, o per un numero fisso di azioni. Uno di essi è SQ Invest Spa, società di investimenti che appartiene interamente a San Quirico Spa, holding di partecipazioni della famiglia Garrone Mondini che controlla anche ERG. L'altro si tratta di 7-Industries Holding BV, family office di Ruthi Wertheimer specializzato in investimenti di minoranza a lungo termine in aziende industriali a tecnologia avanzata.
Entrambi sottoscriveranno complessivamente 13,3 milioni di azioni fino a un massimo di 100 milioni di euro ciascuno. Questo significa che arriverebbero a controllare ognuno circa il 6% di De Nora. La famiglia De Nora vedrà diluita la quota intorno al 57% e Snam dal 35,6% a circa il 26%. I joint global coordinators e joint bookrunners saranno Credit Suisse, Goldman Sachs, BofA Securities, Mediobanca e UniCredit (questi ultimi tre solo in qualità di bookrunners). Piazzetta Cuccia inoltre sarà sponsor della società ai fini dell'ammissione alle quotazioni. L'advisor legale di De Nora sarà lo studio Latham & Watking.
Industrie De Nora: chi è e cosa fa
Industrie De Nora è una multinazionale italiana che offre tecnologie sostenibili per la Green Economy. Ad oggi è il più grande fornitore al mondo di rivestimenti catalitici ad alte prestazioni ed elettrodi insolubili per applicazioni elettrochimiche e industriali, fornitore leader di apparecchiature, sistemi, soluzioni di disinfezione e filtrazione per il trattamento delle acque e delle acque reflue.
L'azienda è stata fondata nel 1923 dall'imprenditore Oronzo De Nora e nel tempo è cresciuta molto grazie alla continua innovazione della sua tecnologia e a importanti acquisizioni non solo in Italia, ma anche negli Stati Uniti, in Giappone e in Gran Bretagna. Attualmente De Nora dispone di 260 brevetti con più di 2.700 estensioni territoriali.
L'idea della quotazione in Borsa era maturata verso la fine del 2015, con la società che era stata valutata 900 milioni di euro. Poi, subentrò nel capitale il fondo Blackstone Tactical Opportunities, che acquisì una quota del 33%, poi ceduta a Snam nel novembre del 2020. A quel punto, l'intero gruppo fu valutato 1,2 miliardi di euro. Oggi De Nora ha 25 sedi operative in 10 Paesi diversi.
Industrie De Nora: la situazione economica
Lo scorso anno la società della famiglia De Nora ha totalizzato entrate per 616 milioni di euro, in rialzo rispetto ai 500 milioni di euro del 2020, con un utile netto di oltre 66 milioni di euro, praticamente il doppio rispetto all'anno prima. Il debito però è cresciuto da 94 a 189 milioni nello stesso periodo, a causa in parte di investimenti per circa 34 milioni di euro.
Quest'anno la situazione è esplosa, con ricavi nel primo trimestre quasi raddoppiati anno su anno, ovvero 200 vs 111 milioni di euro. A maggio l'azienda ha rifinanziato il debito con due linee di credito per un totale di 300 milioni, concesse da un pool di banche quali BNL, Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e UniCredit.
Ora arriva il debutto in Borsa, con l'Amministratore Delgato Paolo Dellachà che ha dichiarato che l'azienda investirà i proventi ottenuti dalla quotazione in operazioni di acquisizione di subfornitori e competitor minori nel settore degli elettrodi. Inoltre, comprerà società di pari livello nel comparto del trattamento delle acque, in Paesi come Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Olanda, Lussemburgo e anche dell'Est Europa e dell'America Latina.