Le azioni HP hanno subito un crollo di circa il 15% nella sessione after-hours di Wall Street, dopo aver annunciato previsioni sugli utili inferiori alle attese e un taglio alla guidance annuale. L’azienda ha attribuito il ridimensionamento delle stime alla debolezza dell’economia globale e ai costi connessi ai dazi imposti dagli Stati Uniti sulle merci cinesi. Vediamo i dettagli e la possibile strategia operativa.
Azioni HP: i numeri della trimestrale
Nel secondo trimestre fiscale conclusosi il 30 aprile, HP ha registrato un utile di 71 centesimi per azione (escludendo alcune voci straordinarie), contro una previsione media degli analisti di 81 centesimi.
Nonostante ciò, i ricavi complessivi sono aumentati del 3,3% nel trimestre, raggiungendo i 13,2 miliardi di dollari e superando lievemente le attese degli analisti (13,1 miliardi). Il segmento dei sistemi personali, che include i PC, ha registrato una crescita del 7%, arrivando a 9 miliardi di dollari contro una stima media di 8,8 miliardi.
Secondo IDC, le spedizioni globali di PC sono cresciute del 4,9% nel primo trimestre del 2025, ma parte di questa crescita potrebbe essere dovuta a ordini anticipati in vista dei dazi. La ripresa del mercato resta dunque fragile e condizionata da variabili esterne come la politica commerciale e il quadro macro globale.
Azioni HP: giù l’outlook con domanda in frenata
Per il trimestre successivo, l’azienda prevede utili tra 68 e 80 centesimi, ben al di sotto della stima di consenso di 91 centesimi. Secondo la CFO Karen Parkhill, circa 12 centesimi di utile sono stati erosi dai costi legati ai dazi e al processo di rilocalizzazione della produzione fuori dalla Cina.
Il nuovo intervallo di utili previsto per l’intero anno fiscale va da 3 a 3,30 dollari per azione, in calo rispetto alla stima precedente compresa tra 3,45 e 3,75 dollari. Secondo il CEO Enrique Lores, il contesto economico è “molto diverso” rispetto a febbraio e la fiducia, sia da parte dei consumatori sia delle imprese, si è visibilmente ridotta.
Oltre al rallentamento generale, anche l’aumento dei prezzi nell’intero settore tecnologico ha iniziato a frenare la domanda. “Abbiamo ritenuto prudente aggiornare le previsioni in base al nuovo scenario,” ha affermato. Il CEO Enrique Lores ha sottolineato che la domanda di PC è frenata dalle incertezze commerciali e che l’impatto negativo dei dazi è stato maggiore del previsto rispetto alle stime fornite in precedenza.
Dazi USA: HP spinge su delocalizzazione produttiva
Per rispondere alla pressione dei dazi, HP ha intensificato lo spostamento della produzione verso altri Paesi come Vietnam, Thailandia, India, Messico. Entro la fine di giugno, quasi tutti i prodotti venduti in Nord America saranno fabbricati al di fuori della Cina. Questa strategia mira a mitigare gli effetti delle tensioni con Pechino e a ridurre la vulnerabilità alle politiche tariffarie USA.
Lores ha aggiunto che, sebbene alcuni clienti abbiano anticipato gli acquisti in vista dei dazi annunciati il 2 aprile dal presidente Trump, l’impatto di questi ordini anticipati è stato “piuttosto limitato”. L’azienda prevede di riuscire a compensare completamente l’aumento dei costi commerciali entro il 4° trimestre dell’anno fiscale. In questo contesto, vediamo ora la possibile strategia operativa.
Azioni HP: analisi tecnica e strategie operative

Con il ribasso registrato durante la sessione after-hours di Wall Strett, il prezzo delle azioni HP si sono riportare sotto il livello orizzontale a 25,30 dollari. Un recupero di questo livello potrebbe permettere l’implementazione di strategie long, in linea con il recupero registrato dalla prima decade di aprile.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster – gli archi temporali selezionati mostrano una potenziale fase di rialzo fino alla fine della prima decade di giugno, seguita da una possibile fase di debolezza che potrebbe estendersi fino alla fine della prima decade di ottobre.


A livello operativo, si potrebbero valutare strategie rialziste in caso di segnali di forza presso il livello statico a 25,30 dollari. In questo caso, il primo target potrebbe essere posto in prossimità della successiva resistenza a 29,20 dollari.
Prezzi stabilmente sotto il supporto precedentemente menzionato potrebbero invece aprire le porte a posizioni short con target idealmente posizionato sui minimi di aprile scorso in area 21,20 dollari.
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