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Per contrastare l’espansione negli Stati Uniti del coronavirus, General Motors ha convertito le proprie linee produttive per sviluppare ventilatori e mascherine facciali;
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il produttore automobilistico statunitense prevede di consegnare il primo lotto di 20.000 mascherine entro l’8 aprile;
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General Motors, una volta a pieno regime, stima di poter produrre 50.000 mascherine al giorno, per sopperire alla carenza attuale di questo dispositivo fondamentale.
La rapida esplosione del Coronavirus negli Stati Uniti ha indotto il Presidente Trump a cambiare opinione, passando da una visione leggerezza della pandemia all'imposizione di drastiche misure di contenimento. Ad oggi in America si contano oltre 165mila contagi e 3.178 vittime, più di quante se ne registrarono con il crollo delle Torri Gemelle. Le proiezioni di alcuni studi medici hanno fissato in 200mila il numero di potenziali decessi negli Stati Uniti, dato che sarebbe arrivato fino a 2 milioni qualora l'amministrazione Trump non avesse preso delle contromisure.
Il Defendence Production Act per rispondere al Covid-19
In una situzione di emergenza, il Presidente USA ha sfruttato una legge risalente al 1950, il Defendence Production Act. Si tratta di una varata durante la guerra in Corea che permette all'inquilino della Casa Bianca di disporre delle industrie strategiche per metterle al servizio del Paese. Facendo leva su questa legge il Governo statunitense ha richiesto a General Motors di convertire le proprie linee produttive per produrre ventilatori, assolutamente essenziali per curare gli ammalati da coronavirus.
Come ha abituato fin dal suo insediamento, Trump ha messo sotto pressione General Motors e i suoi vertici. Il magnate si è lamentato per la scarsa velocità nella produzione di ventilatori, sottolineando come General Motors intenda metterne a disposizione 6.000. Si tratta di un decimo rispetto ai 60mila ventilatori previsti in tempi rapidi dagli accordi. Sempre in risposta alle esigenze sanitarie americane nella lotta al Coronavirus, la casa automobilistica di Detroit si è anche attivata nella produzione di mascherine. La società prevede di consegnare il primo lotto di 20mila pezzi entro mercoledì 8 aprile. Una volta raggiunto il pieno regime delle proprie linee produttive, General Motors stima di produrre 50.000 mascherine al giorno.
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Wall Street: trend e livelli operativi delle azioni General Motors
Andando a osservare l'andamento delle azioni General Motors a Wall Street, quello che si nota è che nei primi 8 mesi del 2019 il titolo ha sviluppato un’ampia fase laterale compresa tra area 32 dollari e 41,50 dollari. Nel periodo, le quotazioni hanno continuando a oscillare intorno alle medie mobili a 50 e a 200 giorni. Da agosto dello scorso anno è poi iniziata una graduale discesa dei prezzi, con massimi decrescenti. Il crollo delle ultime settimane, in concomitanza con l’esplosione dell’emergenza Coronavirus, non ha risparmiato le azioni di General Motors. Il titolo si è così riportato definitivamente sotto la media mobile a 200 giorni fino a raggiungere il minimo storico a 14,33 dollari. A fine febbraio i titoli veleggiavano in area 35 dollari. Grazie anche alla discesa in campo di FED e Congresso USA, negli ultimi dieci giorni di contrattazione le azioni General Motors stanno tentando una sorta di rimbalzo a Wall Street. La crescita del numero di contagi negli Stati Uniti potrebbe contribuire a sostenere i corsi di Borsa, elemento che dovrebbe peraltro aiutare l’azienda a non interrompere le proprie attività. Da un punto di vista operativo, i livelli di trading long e short ricavati dall'analisi del grafico con time frame giornaliero sono:
Long
Ingresso: breakout area 23,15 dollari
Stop: appena al di sotto del minimo relativo precedente
1° Target: area 25,33 dollari 2° target: 28,45 dollari corrispondente alla chiusura del gap down del 9 marzo
Short
Ingresso: breakout area 14,33 dollari
Stop: appena al di sopra del massimo relativo precedente
Target: adottare una strategia di trailing profit.