Un accordo di massima raggiunto durante il weekend da repubblicani e democratici per quanto riguarda l'accordo sul tetto al debito USA impatta sui futures del Vecchio Continente anticipano un inizio di giornata all'insegna degli acquisti. In questo contesto è un inizio di settimana all'insegna dei record sui listini asiatici, con Tokyo che si porta sui massimi degli ultimi 33 anni. Andiamo ora a vedere i punti più importanti dell'accordo raggiunto nelle ultime ore.
Accordo sul tetto al debito USA
Durante lo scorso weekend il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo Speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy sono riuscti ad arrivare ad un accordo di massima per quanto riguarda il tetto del debito e scongiurare di conseguenza un possibile defalut degli Stati Uniti. Ricordiamo che solo nella serata di venerdì scorso il Segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, aveva sottolineato come il Governo avesse risorse per andare avanti fino al prossimo 5 giugno. Ora la palla passa al Congresso che dovrebbe votare il testo entro il 31 maggio, cinque giorni prima dell’ultimo giorno utile per evitare il default.
Il compromesso raggiunto in queste ultime ore prevede un aumento del debito per i prossimi due anni, in cambio di alcuni tagli sull’agenda dell'amministrazione molto lontani dall'obiettivo di 130 miliardi di dollari fissato all'inizio dai repubblicani. Per la Difesa è stato stabilito inoltre un budget di 886 miliardi di dollari, con un aumento di circa il 3,5%, proprio come voleva inizialmente la Casa Bianca. Andiamo ora a vedere quali potrebbero essere gli impatti sul FTSE Mib.
FTSE Mib: analisi tecnica e strategie operative
Quella appena passata è stata una settimana all'insegna delle vendite per il nostro indice principale, -2,9% il saldo dell'ottava, con le quotazioni che sono scese fin verso i 26.200 punti a testare la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di dicembre. Nel breve termine per il FTSE Mib sarà fondamentale non solo confermarsi sopra i 26.500 punti, minimi delle ultime 7 settimane, ma soprattutto riportarsi oltre la soglia dei 27.000 punti.
Dal punto di vista operativo il ritorno sopra queste aree resistenziali dovrebbe andare a rafforzare il nostro indice principale, con primi obiettivi situati sui 27.250-27.300 punti e successivamente i 27.500 punti. L'eventuale superamento di questi ultimi livelli, dove transita l'indicatore daily del Supertrend, andrebbe a rafforzare la struttura grafica, aumentando di conseguenza le possibilità di ulteriori allunghi verso i 27.700-27.750 punti e successivamente la soglia dei 28.000 punti che rappresentano i top degli ultimi 13 mesi.
Al contrario la perdita dei 26.500 punti riporterebbe i corsi in direzione dei minimi della passata settimana, con primi target situati in area 26.000 punti. Nel caso in cui anche questi sostegni non riuscissero ad arrestare la spinta ribassista, si dovrebbe avere una nuova fase di vendite verso i 25.800-25.700 punti, minimi del 24 marzo scorso, e a seguire il bottom degli ultimi 4 mesi situati sulla soglia dei 25.000 punti. Fondamentale nel caso sarà una tenuta di questi supporti, nelle cui vicinanze transita la media mobile a 200 giorni, per evitare un nuovo indebolimento del quadro grafico che aprirebbe le porte per un test sui minimi toccati lo scorso mese di dicembre in area 24.000 punti.
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