Gli analisti stanno cominciando a declassare le azioni Ford. Il titolo è in calo di circa il 30% dai massimi di gennaio di quest'anno, dopo che nel 2021 ha realizzato una performance da favola, ossia del 136%, meglio di quanto hanno fatto General Motors e Tesla.
Ma sono proprio i guadagni eccezionali del colosso automobilistico che hanno raffreddato Wall Street. La maggior parte degli osservatori esalta la gestione aziendale, in mano al CEO Jim Farley, che da quando occupa tale ruolo nella società le azioni sono cresciute del 168%. Tuttavia, non sono in pochi a chiedersi se questo ritmo di crescita potrà continuare.
L'inflazione che si è espressa nelle materie prime e nelle componenti ha fatto lievitare i prezzi dei veicoli a livelli record, ma questi possono essere sostenuti? Tale preoccupazione si fa tanto più viva quanto più i problemi della catena di approvvigionamento permangono, così come la crescita del costo dei materiali che inevitabilmente finirebbe per abbassare i margini.
Un capitolo delicato riguarda le auto elettriche. Gli investimenti della società sono stati alti nel 2021 per sostituire le auto a benzina, ma il flusso di cassa aziendale sarà tale da sostenere tale spesa oppure vi è il rischio alla fine che la casa automobilistica produca auto che non sono redditizie?
Questi legittimi punti di domanda turbano l'umore degli analisti, che tuttavia apprezzano il fatto che Ford stia per mettere sul mercato il suo pick-up completamente elettrico, l'F-150 Lightning, battendo sul tempo con un anno d'anticipo, i camion dei competitor Tesla e General Motors.
Ford: le ragioni per puntare ancora sulle azioni
Questa narrazione che il progresso di Ford abbia portato picco di profitti non è sposata da Dan Levy, analista di Credit Suisse. L'esperto crede che l'azienda di Dearborn, Michigan, possa continuare a mantenere margini alti se riesce a vendere più veicoli elettrici.
Levy sottolinea che Ford ha aumentato la previsione di margine operativo lordo del 2022 in confronto all'anno scorso da 10 a 12 miliardi di dollari. Quindi la guidance si mantiene alta e in miglioramento sullo sfondo di ciò che alcuni consideravano un plateau di guadagni. L'analista valuta le azioni BUY e fissa un target price a 25 dollari, in rialzo di circa il 40% dalle quotazioni attuali.
Anche Mike Ward, analista di The Benchmark Company, è positivo sul titolo Ford, vedendo il prezzo a 29 dollari, grazie a proiezioni sugli utili più alte rispetto a quanto si aspettano gli altri analisti. Ward infatti stima EPS di 2,25 dollari, quando il consensus prevede 2,06 dollari.
A supporto delle idee dei 2 analisti vi sono altri 2 potenziali catalizzatori per le azioni. Il primo verte sul fatto che la casa automobilistica americana potrebbe generare nuovi flussi di entrate vendendo servizi e software alla sua base di clienti, esattamente come fa Tesla. Il secondo concerne i multipli, con le azioni che vengono scambiate a circa 9 volte i profitti attesi per il 2022, quando l'S&P 500 è negoziato a quasi 20 volte gli stessi utili.