Le quotazioni di FedEx stanno crollando nel pre-market di Wall Street, dove al momento segnano il -3%. A spingere le vendite sul titolo è stata la comunicazione dell’outlook per il 2024 da parte della compagnia in occasione della pubblicazione dei risultati trimestrali. Nel dettaglio, il gruppo si attende ora una crescita dei ricavi piatta o ad una cifra bassa su base annuale e utili per azione tra 16,50 e 18,50 dollari. L’azienda prevede inoltre di tagliare permanentemente costi per 1,8 miliardi di dollari. Michael Lenz, Chief Financial Officer della società che si ritirerà dal 31 luglio, ha detto che il gruppo sta facendo i conti con una domanda sfidante.
FedEx: i risultati del 4° trimestre del 2023 fiscale
Nei primi tre mesi del 2023, FedEx ha registrato ricavi per 21,93 miliardi di dollari ed EPS a 4,94 dollari, che si sono confrontati con 22,656 miliardi di dollari e 4,88 dollari attesi dagli analisti censiti da Bloomberg. A livello di singoli business, i ricavi del segmento Express si sono attestati a 10,407 miliardi di dollari (attese a 10,755 miliardi), quelli del segmento Ground a 8,296 miliardi di dollari (stime a 8,4 miliardi), quelli del segmento Freight a 2,269 miliardi di dollari (consensus a 2,484 miliardi) e quelli del segmento Services a 76 milioni di dollari (le previsioni erano a 76,47 milioni).
Dal comunicato stampa rilasciato dalla società, si legge come i risultati siano stati influenzati dalla debolezza della domanda e dall’inflazione dei costi. Per quanto riguarda il titolo, dei 35 analisti censiti da Bloomberg che lo seguono, 19 forniscono un giudizio “buy” e 16 di “hold”. Il prezzo obiettivo medio a 12 mesi è a 257,57 dollari, circa l’11% in più rispetto all’ultimo valore di chiusura.
Azioni FedEx: analisi tecnica e livelli da monitorare
Da un punto di vista grafico, le azioni FedEx sono state respinte dall’area resistenziale a 235,67 dollari, espressa dai massimi del 5 aprile 2023. Un primo segnale negativo di breve periodo arriverebbe con la flessione sotto i 230 dollari, dove passa la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 24 giugno 2022 a quelli del 5 aprile 2023.
Se ciò avvenisse, i prezzi avrebbero la possibilità di dirigersi verso l’area compresa tra 222 e 217,39 dollari, dove transitano rispettivamente la trendline che unisce i minimi del 27 settembre e 21 ottobre 2022 e il livello statico lasciato in eredità dai top del 2 febbraio 2023.
Una contrazione sotto tali intorni metterebbe i venditori nelle condizioni di estendere il ribasso mirando dapprima alla chiusura del gap up aperto dal 17 marzo 2023, per poi passare al test della soglia psicologica dei 200 dollari. Al contrario, indizi positivi arriverebbero con il superamento dei 240 dollari. In questa eventualità, gli acquirenti avrebbero la possibilità di mettere nel mirino i 250 dollari.