Brembo sposterà la sede legale ad Amsterdam. Il Consiglio di Amministrazione della società ha deliberato la proposta all'assemblea degli azionisti che si terrà il 27 luglio. Tuttavia, la sede fiscale rimarrà in Italia, così come la quotazione delle azioni. A differenza di altre grandi società italiane come Exor, quindi, Brembo preserverà la sua storica presenza a Piazza Affari. "Per l'organizzazione, le persone e la gestione dell'azienda nulla cambierà e resteremo quotati alla Borsa Italiana. L'Italia in particolare è, e sarà anche in futuro, la priorità strategica per Brembo", ha scritto in una nota il presidente esecutivo Matteo Tiraboschi.
L'obiettivo è quello di mantenere la leadership nel mercato della componentistica del settore automotive a livello globale. Quindi, il trasferimento della sede legale nei Paesi Bassi rientra nell'ambito di supportare questa strategia, creando le condizioni per la crescita della società, la quale trarrà vantaggio da un ordinamento giuridico in grado di valorizzare la dimensione globale del business raggiunta.
L'operazione dovrebbe essere completata entro la fine dell'anno in corso e sarà subordinata ad alcune condizioni sospensive. Queste riguardano l'ammontare, che non deve superare i 200 milioni di euro, da pagare ai soci che esercitano il recesso e ai creditori oppositori antecedenti l'iscrizione della delibera assembleare. Per il recesso, è stato fissato un valore di liquidazione di 13,096 euro per azione. Al riguardo NuovaFourB S.r.l., controllore della società con il 69,71% delle quote, si è impegnato ad acquistare le azioni da parte di coloro che esercitano il recesso fino a 50 milioni di euro.
La reazione delle azioni Brembo alla notizia è stata negativa, con una perdita di circa il 5% a 13,70 euro nei primi scambi dopo l'apertura delle contrattazioni alla
Borsa di Milano.
Brembo: il voto maggiorato
La delibera assembleare di Brembo ha fissato nuove regole per il voto maggiorato, compatibilmente con il diritto olandese. In sostanza, la società ha stabilito un meccanismo di voto speciale che prevede un numero progressivo di voti da uno a nove in aggiunta a ogni azione ordinaria per gli azionisti che detengono le quote per un lungo periodo.
L'obiettivo è quello di incentivare la stabilità dell'azionariato, favorendo nel contempo la crescita per linee esterne. Questa operazione "ci consente di adottare una struttura del capitale sociale più flessibile e quindi più coerente con la strategia di sviluppo futuro dell'azienda", afferma Tiraboschi.
Brembo aveva stabilito con la delibera assembleare del 18 aprile 2019 l'attribuzione del voto maggiorato ai sensi dell'art. 127-quinquies del Testo Unico della Finanza. In Italia, è in vigore la normativa sul voto doppio per chi detiene azioni per almeno 2 anni. Infatti, la famiglia Bombassei ha in mano, attraverso NuovaFourB S.r.l., il 53,5% del capitale, ma il 69,7% dei voti. Quindi, il diritto di voto per gli azionisti di lungo periodo viene ulteriormente rafforzato.
Oggi, sono parecchie le grandi aziende italiane che adottano questo meccanismo per mantenere una certa stabilità nei soci che costituiscono il capitale sociale. Tra le varie società si possono ricordare: Tod's, UnipolSai, Unipol Group, Brunello Cucinelli, Arnoldo Mondadori Editore, Technogym, Iren, Salvatore Ferragamo e molte altre.
Il commento degli analisti
Gli analisti di Equita Sim osservano che Brembo non è l'unica società che segue il percorso del "meccanismo di progressione annuale", sebbene questo sia inusuale. "Concordiamo nel ritenere che ciò aumenti la flessibilità strategica; non essendoci target dichiarati, riteniamo che Brembo possa acquisire altre società complementari (come J.Juan e SBS Friction) per accelerare la transizione verso il system provider. Inevitabile pensare alla
fusione con Pirelli (che confermiamo di ritenere più positiva per Pirelli): stimiamo che con il voto 'X3' la famiglia Bombassei possa avere oltre il 40% dei diritti di voto della combined entity a prescindere dal concambio", hanno scritto gli esperti della Sim milanese.