I timori di un'escalation nella guerra tra Israele e Iran, uniti al nuovo calo delle vendite al dettaglio USA, hanno indebolito i mercati azionari europei che hanno chiuso le contrattazioni in generale ribasso: il FTSE Mib ha perso l'1,36%, chiudendo la seconda giornata della settimana a 39.387,22 punti. Dal punto di vista operativo, il mancato recupero dei 40 mila punti dovrebbe favorire ulteriori vendite, prima in direzione dei 39.200 punti e a seguire i 39 mila punti.
Tra i titoli che si sono messi in luce a Piazza Affari troviamo Eni: la società ha siglato una joint venture. Andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.
Eni: joint venture con Petronas
Nelle scorse ore Eni e Petronas, la compagnia nazionale malese attiva nel settore oil & gas, hanno firmato un accordo quadro riguardante una nuova joint venture partecipata pariteticamente. La nuova società andrà a operare in due mercati strategici per lo sviluppo energetico del Sud-Est asiatico come l'Indonesia e la Malesia. La joint venture sarà finanziariamente autonoma e seguirà il modello satellitare già adottato dal Cane a sei zampe in Norvegia e Angola con le esperienze di Var Energi e Azule, puntando a massimizzare le sinergie industriali e operative.
La business combination tra Eni e Petronas ha come obiettivo quello di creare un polo energetico regionale, con una produzione sostenibile nel medio termine di circa 500 mila barili equivalenti di petrolio al giorno, con una prevalenza di gas naturale. L'iniziativa integrerà riserve stimate in circa 3 miliardi di barili equivalenti e potrà contare su un potenziale esplorativo ulteriore di 10 miliardi di barili, con un focus particolare su aree a basso rischio geologico.
Uno dei punti di forza dell'alleanza sarà la complementarità tra gli asset di Eni e Petronas, unita alla capacità delle due aziende di operare in contesti complessi, integrando tecnologie, know-how e capitali. Un altro elemento chiave sarà l'impatto locale, con la creazione di valore per le comunità e i mercati domestici. L'intesa odierna rappresenta una tappa cruciale verso la definizione degli accordi definitivi, che dovrebbero essere firmati entro la fine del 2025. Nel frattempo, sia Eni che Petronas hanno già informato i governi di Indonesia e Malesia sui progressi dell'operazione.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere come si sono comportate le azioni Eni sulla Borsa italiana. Con volumi pari alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Eni, con le quotazioni che hanno terminato le contrattazioni in area 14,15 euro. Con un'impostazione di breve e medio periodo ascendente, una conferma dei prezzi sopra i 14 euro dovrebbe favorire una continuazione del trend in direzione dei 14,25-14,30 euro e a seguire i top del 2025 in area 14,50 euro.
Nel caso in cui tali aree resistenziali dovessero essere messe alle spalle, si avrebbe un rafforzamento della struttura grafica, con prossimi obiettivi i 14,85 euro e successivamente i 15 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto il 16 maggio dello scorso anno.
Al contrario la perdita dei 13,65 euro, dove transita sia la media mobile di lungo periodo che quella a 50 giorni, potrebbe aprire la strada a una fase correttiva utile per aprire posizioni ribassiste In questo caso si avrebbe un primo obiettivo sui 13,40 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente la soglia dei 13 euro.
Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero essere violati, dovremmo assistere a una continuazione della discesa verso i 12,55-12,5 e successivamente i 12,10 euro La perdita di tali supporti dovrebbe far proseguire le vendite in direzione degli 11,66 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 aprile, e a seguire i minimi dello scorso mese di aprile in area 11 euro.
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