Nel giorno delle scadenze techiche i principali mercati azionari del Vecchio Continente si avviano a chiudere all'insegna della debolezza, nonostante gli acquisti che si registrano a Wall Street. In questo contesto il FTSE Mib riesce al momento a tenere l'importante soglia psicologica dei 24.000 punti, oltre i quali rimarrebbero inalterate le possibilità di una continuazione del recupero in direzione dei 24.500 punti e a seguire 24.750 punti.
Tra i titoli che a Piazza Affari fanno registrare una delle peggiori perfomance troviamo ENI, che oggi ha reso noto il nuovo piano industriale 2022-2025. Andiamo a vedere nello specifico alcuni punti interessanti presenti all'interno di esso.
ENI: tutti i dettagli del piano industriale 2022-2025
Uno degli obiettivi di ENI per i prossimi anni sarà quello di accelerare nel percorso di riduzione delle emissioni che mirano allo zero. Il percorso prevede la riduzione delle emissioni scope 1,2 e 3 del 35% entro il 2030 e arrivare all'80% entro il 2040. Le emissioni scope 1 e 2 entro il 2025 verranno tagliate del 40%, per raggiungere le zero emissioni nette entro il 2035 (5 anni in anticipo rispetto al piano precedente).
Il 30% degli investimenti messi in campo dalla società saranno dedicate alle nuove energie per arrivare all'80% nel 2040. Per quanto riguarda l'upstream si prevede una crescita annua pari al 3% che corrisponde a 1,7 milioni di barili al giorno, mentre per quanto riguarda la componente gas questa crescerà fino al 30% nel 2030 per arrivare al 90% dopo il 2040.
Il punto che ha deluso gli investitori è relativo al dividendo, che passa dagli 0,86 euro attuali agli 0,88 euro. La società ha inoltre annunciato un buyback per 1,1 miliardi di euro che potrà essere aggiornato in base all'andamento del prezzi del petrolio Brent.
Nel corso della presentazione del piano l'Amministratore Delegato, Claudio Descalzi, parlando della guerra in Ucraina, si è soffermato sui problemi legati al rialzo della materie prime. A riguardo la strategia del gruppo è quella di ricorrere alle alleanze già consolidate con i Paesi produttori per reperire fonti sostitutive di enegia da destinare alle necessità dell'Europa. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi grafica del titolo.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Le fase correttiva partita nel mese di marzo, con i prezzi che scambiavano sui top di periodo posti in area 14,80-14,85 euro, sta spingendo le azioni ENI a contatto con i forti supporti nei pressi dei 12,70-12,75 euro.
Da osservare sarà la candela odierna che andrà a disegnare il titolo: se fosse un Engulfing ribassista (candela odierna che ingloba quella della seduta precedente) aumenterebbero le possibilità di una continuazione del movimento discendente in direzione dei prossimi target situati sulla soglia dei 12 euro e a seguire area 11,50 euro.
Al contrario un ritorno dei prezzi sopra i 12,75 euro andrebbe a riattivare il trend rialzista di fondo con allunghi verso i 13,80 euro e a seguire 14 euro. L'eventuale rottura di questi ultimi livelli aprirebbe le porte per un ritorno del titolo verso i suoi massimi di periodo.