In una giornata che sarà ancora una volta caratterizzata da volumi in calo e priva di dati macroeconomici di rilievo, i futures del Vecchio Continente impostati sotto la parità anticipano un inizio di seduta in leggero territorio negativo sui mercati azionari europei.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire la nuova settimana confermandosi sopra l'importante area resistenziale dei 34.000 punti. Dal punto di vista operativo la tenuta di questo livello dovrebbe far proseguire il recupero innescatosi durante la scorsa ottava, in direzione dei 34.200-34.300 punti e a seguire 34.500 punti. Per la video-analisi sul mercato italiano clicca qui.
Trai titoli da seguire nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Eni, con il Gruppo che durante lo scorso weekend ha comunicato l'avvio di una nuova produzione in Costa d'Avorio. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
ENI: parte la fase due di Baleine
Durante lo scorso weekend Eni ha comunicato di aver avviato con successo la produzione della Fase 2 del progetto Baleine, che rappresenta per il cane a sei zampe un progetto fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo dell'offshore nella Costa d'Avorio.
Grazie a questo traguardo la produzione complessiva dal giacimento di Baleine dovrebbe arrivare a 60.000 barili di olio al giorno e 70 milioni di piedi cubi di gas associato, pari a 2 milioni di metri cubi di gas associato. In seguito con l'avvio della Fase 3 ci dovrebbe essere un aumento fino a 150.000 barili di olio al giorno e 200 milioni di piedi cubi di gas associato durante la Fase 3, attualmente in fase di studio.
Nel dettaglio La Fase 2 prevede l'impiego dell'unita' flottante di produzione, stoccaggio e scarico Petrojarl Kong, affiancata dall'unita' flottante di stoccaggio e scarico Yamoussoukro per l'esportazione di olio, mentre il 100% del gas processato andrà' ad approvvigionare la domanda locale di energia grazie al collegamento con il gasdotto costruito durante la Fase 1 del progetto.
A livello generale Baleine, primo progetto Upstream a zero emissioni nette in Africa, non solo consolida il ruolo della Costa d'Avorio come Paese produttore sullo scenario energetico globale, ma rafforza l'accesso all'energia su scala nazionale.
Inoltre le rapide tempistiche della Fase 2 confermano l'eccellente time-to-market del Gruppo guidato da Claudio Descalzi, presente nel Paese africano fin dal 2015, supportato anche dal rinnovamento e riutilizzo delle unita' di produzione e stoccaggio impiegate, in un'ottica di circolarità.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio periodo sulle azioni Eni. E' stata una settimana all'insegna del rimbalzo per il titolo che, allontanandosi dai minimi annuali, ha chiuso le contrattazioni vicino alla soglia dei 13 euro.
Nel breve periodo l'eventuale superamento di questi livelli dovrebbe far proseguire il recupero delle quotazioni prima verso i 13,10 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 17 dicembre, e successivamente in direzione dei 13,25-13,35 euro, nei cui pressi troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend.
Dal punto di vista operativo sarà solo lasciandosi alle spalle questi ultimi livelli che di dovrebbero avere ulteriori apprezzamenti in direzione dei 13,74 euro, dove verrebbe chiuso un altro gap ribassista rimasto aperto il 26 novembre 2024, e in seguito sulla soglia dei 14 euro. Il superamento di queste aree andrebbe a rafforzare il quadro grafico, aprendo la strada per ulteriori acquisti con prossimi obiettivi i 14,25 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo.
Al contrario tutti i rimbalzi che dovessero rimanere sotto i 13,35 euro, potrebbero essere sfruttati per aprire delle posizioni ribassiste. In questo caso dovremmo avere un primo target sui 12,80-12,75 euro e in seguito i minimi annuali situati nei pressi dei 12,25 euro.
L'eventuale violazione di questi sostegni andrebbe a riattivare il trend discendente, che ha contrassegnato durante gli ultimi 8 mesi le azioni Eni, con possibili ulteriori discese fin verso il bottom del 2023 posto sugli 11,70 euro, con target intermedi situati sulla soglia dei 12 euro.
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