Dopo gli acquisti che hanno contrassegnato le ultime giornate, la terza seduta della settimana si è aperta all'insegna delle prese di beneficio per i mercati azionari europei.
Con il focus che rimane sempre rivolto ai dazi, il FTSE Mib cerca di confermarsi oltre la soglia dei 40 mila punti. Dal punto di vista operativo un ritorno dei corsi sotto questi livelli, potrebbe innescare una fase correttiva di breve termine che avrebbe come primi obiettivi i 39.800-39.750 punti e a seguire i 39.550-39.500 punti.
Al contrario la tenuta dei 40 mila punti dovrebbe far proseguire il trend ascendente di fondo con prossimi target i 40.250-40.300 punti e a seguire i 40.500 punti.
Tra i titoli da monitorare nella giornata odierna troviamo Eni, che nelle ultime ore ha avviato un nuovo giacimento di gas in Indonesia. Andiamo a scoprire i dettagli.
Eni: al via produzione di gas in Indonesia
Nelle scorse ore Eni ha comunicato di aver avviato la produzione di gas dal campo di Merakes East, nel bacino di Kutei, al largo dell'Indonesia. Il giacimento, che si trova a 1.600 metri di profondità, produrrà fino a 2,9 milioni di metri cubi di gas al giorno o circa 18.000 barili di olio equivalente al giorno alla produzione di Eni. Il campo è collegato tramite una connessione sottomarina all'unità di produzione galleggiante di Jangkrik gestita da Eni, che si trova a circa 50 chilometri di distanza.
Nello specifico il gas, dopo l'iniziale trattamento, sarà trasferito alla rete per rifornire non sono il mercato interno ma anche l'impianto di liquefazione di Bontang, che fornisce Gnl anche per l'esportazione. L'inizio della produzione è il risultato della continua collaborazione che il cane a sei zampe ha stretto con Skk Migas, il Regolatore e Supervisore nel settore Upstream indonesiano. L'avvio del nuovo giacimento va quindi a rafforzare la presenza del gruppo italiano nel mercato indonesiano, dove è presente fin dal 2001, confermandosi come il principale operatore del bacino di Kutei.
Ricordiamo infine che il la società guidata da Claudio Descalzi ha annunciato di recente l'avvio di trattative con Petronas per la costituzione di una joint venture per la gestione di alcuni asset upstream presenti sia in Indonesia che Malesia.
L'accordo dovrebbe generare sinergie sostanziali per renderla uno dei principali operatori di Gnl nella regione e combinerà circa 3 miliardi di barili di petrolio equivalente di riserve con altri 10 miliardi di boe di potenziale esplorativo aggiuntivo.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire le attese sulle azioni Eni nel breve e medio termine. È stata una nuova giornata all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo Eni, la quarta consecutiva, con le quotazioni che chiudendo in area 13,47 euro si sono spinti sui massimi dell'ultimo mese.
Nel breve periodo il superamento dei 13,50 euro dovrebbe favorire una continuazione del trend che avrebbe come prossimi obiettivi i 13,75-13,80 euro e successivamente i 14,05 euro.
Nel caso in cui anche queste aree dovessero essere messe alle spalle, aumenterebbero le possibilità per le azioni di andare a mettere sotto pressione i massimi del 2025 situati nei pressi dei 14,50 euro. In questo contesto eventuali prese di beneficio fin verso i 12,85-12,90 euro, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la perdita dei supporti appena menzionati, dovrebbe aprire le porte a una fase correttiva più marcata che potrebbe essere sfruttata con l'apertura di posizioni ribassiste. In questo caso di dovrebbe avere un primo target sui 12,5 euro, minimi del mese in corso, e successivamente i 12,10-12 euro.
L'eventuale violazione di tali livelli dovrebbe far proseguire le vendite verso gli 11,658 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 aprile, e a seguire i minimi dello scorso mese di aprile situati vicini alla soglia degli 11 euro.
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