Quest'anno la crisi energetica ha dato una spinta importante alla domanda di energia alternativa come ad esempio quella solare. Le richieste di pannelli sono quindi cresciute rispetto agli anni passati. Con lo scoppio della guerra Russia-Ucraina, che ha minacciato l'approvvigionamento energetico, in Europa è salita la domanda di moduli solari provenienti dalla Cina.
Pechino è il più grande fornitore mondiale di dispositivi fotovoltaici e, secondo i dati forniti da Infolink Consulting, nei primi sette mesi del 2022 le spedizioni in Europa hanno evidenziato un incremento del 26% rispetto all'intero 2021.
Energia solare: chi ha guadagnato e chi no
Ad aver beneficiato di questo boom del fotovoltaico non sono solamente i produttori di pannelli, ma anche e soprattutto le aziende che forniscono i materiali per realizzarli. Tra questi vi è il polisilicio, i cui prezzi sono saliti al livello maggiore dal 2011 per effetto delle interruzioni degli impianti a causa del Covid, dei problemi alla catena di approvvigionamento e dell'esplosione della domanda cinese, leader mondiale degli impianti di green energy. La scorsa settimana il Governo cinese ha incoraggiato i produttori di polisilicio a mantenere i prezzi a un intervallo ragionevole, garantendoli dell'esenzione di un piano di razionamento nazionale dell'energia.
L'incremento della domanda del materiale per i pannelli solari ha fatto volare gli utili del principale produttore globale di polisilicio, ossia Tongwei Solar. La compagnia cinese ha triplicato i profitti nei primi nove mesi di quest'anno portandoli a 21,7 miliardi di yuan, pari a 3 miliardi di dollari. Anche l'azienda rivale Xinjian Dago New Energy ha visto crescere l'utile netto del 237% nei primi tre trimestri dell'anno, nonostante l'andamento in Borsa non sia stato esaltante (-17,37% da inizio anno).
Tra coloro che hanno guadagnato molto nello stesso periodo vi sono i produttori di apparecchiature e moduli solari. La società cinese Longi Green Energy Technology Co., che oggi rappresenta il più grande produttore mondiale di apparecchiature solari, ha riportato da gennaio a settembre un aumento dell'utile netto del 45% su base annua. Mentre il secondo produttore mondiale di moduli solari, JA Solar Technology, nei primi nove mesi ha messo a segno un balzo dei profitti del 151%.
Non tutti però hanno trionfato. Hoshine Silicon Industry Co., ha visto precipitare l'utile netto del 61% nel terzo trimestre, mentre le azioni sono crollate del 25,78% nel 2022. La società cinese è il principale produttore mondiale di silicio industriale, che viene utilizzato per produrre polisilicio. Il prezzo di questo materiale è cresciuto di 4 volte nel terzo trimestre del 2021 poiché vi è stato un calo delle forniture in Cina, ma poi le quotazioni sono scese con la ripresa dell'offerta. La contrazione dell'utile è riconducibile a un confronto molto impegnativo con lo stesso periodo dello scorso anno.