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Allerta a Pechino, nuovi casi di contagio bloccano il traffico aereo. Si teme un nuovo lockdown:
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In Europa si riattivano i collegamenti tra le linee aeree ma l'attenzione rimane alta;
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Per UBS le compagnie aeree con maggiori potenzialità di crescita in Borsa sono le low cost.
L'allarme Coronavirus in Cina è tornato. Quando tutto sembrava che il mostro fosse stato definitivamente debilitato, ecco che riesplodono i contagi. A Pechino si contano 106 nuovi casi di infezione da Covid-19, in base ai dati forniti dalla National Health Commission. Le Autorità cinesi sono corse immediatamente ai ripari chiudendo le scuole e cancellando il 60% dei voli nei due principali aeroporti della capitale. Questo potrebbe rappresentare un altro duro colpo per le compagnie aeree che quest'anno hanno già dovuto fare i conti con un calo drammatico del fatturato a livello mondiale. Soprattutto si rifà vivo il rischio che nuovi focolai possono essere rintuzzati in altre aree continentali, dove le misure del lockdown sono state allentate e i viaggi hanno ripreso lentamente a funzionare.
Il traffico aereo riprende nella speranza che non arrivi una nuova ondata di contagi
Alcuni aeroporti cinesi erano stati rivitalizzati rispetto alla situazione di piena emergenza dei primi mesi dell'anno, dove l'epidemia aveva raggiunto il punto di massima diffusione. In Europa la ripresa del traffico aereo è inevitabilmente più lenta, essendo stato il vecchio Continente contagiato in un momento successivo.
Nel mese di giugno la capacità delle compagnie di volo è diminuita del 78% su base annua, una cifra che farebbe ben sperare visto che negli ultimi tre mesi si era assestata all'86,5%. Dal 15 giugno infatti gran parte delle restrizioni agli spostamenti aerei e terrestri tra i Paesi dell'UE e dell'area Schengen sono state tolte. E l'Italia ha riattivato il collegamento con 12 Paesi europei.
Questo si è sicuramente riflesso sui corsi azionari che hanno trovato momentaneamente un certo punto di equilibrio, dopo aver perso in media il 30% dall'inizio del 2020. A frenare la corsa alle vendite non vi è solo l'alleggerimento delle misure restrittive, ma anche la liquidità che è arrivata da Governi e Banche Centrali a sostenere un settore in profonda crisi.
UBS: le azioni dell'aviazione da comprare e vendere
Alla luce di tutto questo, gli analisti di UBS hanno tracciato una lista dei titoli dell'aviazione da smobilizzare oppure da inserire nel portafoglio di investimento.
Per sommi capi le azioni da vendere sarebbero quelli degli operatori di rete che sono meno favoriti dal recupero del traffico, visti i maggiori costi a livello regionale che devono sostenere rispetto alle low cost companies. Ecco quali sono:
Lufthansa. Non poteva essere altrimenti. Dopo il salvataggio di Stato di 9 miliardi, la principale compagnia aerea tedesca si prepara a tagliare fino a 26.000 posti di lavoro, una quantità ben superiore ai 10.000 previsti. Ciò è emerso dopo l'incontro che si è avuto nei giorni scorsi tra i vertici aziendali e i sindacati. Dall'inizio dell'anno le azioni Lufthansa hanno perso circa il 32% e attualmente viaggiano su un valore di 10,80. Il target price di UBS è di 5,85.
Air France. La compagnia francese riceverà dal Governo 7 miliardi di aiuti di Stato in cambio di una riduzione del 50% di emissioni di CO2. In verità però l'Eliseo ha già il 14% del capitale azionario di Air France, quindi in tal caso gran parte del supporto finanziario si configurerebbe come una sorta di garanzia pubblica su prestiti elargiti dalle banche. Nella Borsa di Parigi il titolo azionario quota 4,91, ben al di sopra il prezzo obiettivo di UBS a 3,35.
Viceversa tra i titoli da comprare, secondo la banca d'investimento elvetica vi sono quelli degli operatori più competitivi sul mercato. Anche perché in grado di soddisfare maggiormente il mercato del tempo libero in un periodo che si affaccia alla stagione estiva. Quindi tra di essi troviamo:
IAG. La multinazionale anglo-spagnola ha subito una discesa paurosa nella Borsa di Londra dalla terza settimana di febbraio. Le azioni IAG sono passate da una quotazione di 640 sterline a un minimo di 159 il 14 maggio, prima di risalire la china. Oggi il prezzo si aggira intorno ai 270 sterline, ma la banca d'investimento svizzera vede un potenziale di crescita fino a 300. Insieme a Easyjet e Ryanair, IAG si è resa protagonista nei giorni scorsi di un'azione legale contro il Governo di Boris Johnson per ottenere la cancellazione della legge sulla quarantena imposta ai viaggiatori in arrivo nel Regno Unito. La richiesta è di mantenere l'obbligo all'isolamento solo per i passeggeri provenienti dai Paesi ad alto rischio, per evitare che la cosa abbia ripercussioni esiziali sul turismo britannico.
EasyJet. Su base annua, la compagnia low cost britannica è tra le più resilienti anche perché nel mercato londinese da giugno dell'anno scorso aveva iniziato una marcia rialzista che l'aveva portato in pochi mesi da un minimo di 840 sterline a un massimo di 1570. Poi l'avvento del Coronavirus ha interrotto la cavalcata trionfale invertendo la tendenza. Oggi EasyJet capitalizza 3,2 miliardi di sterline e ha una quotazione di Borsa intorno a 800 sterline. UBS prevede un rally azionario fino a un valore di 1.320 per azione.
Ryanair. La società irlandese è stata al centro di polemiche riguardo il rimborso dei biglietti aerei, dovuto per la cancellazione di voli durante il periodo pandemico. I soldi arriveranno entro 3 mesi, stando almeno alle parole espresse dal Ceo Michael O'Leary in un'intervista alla BBC. Intanto dal primo luglio la compagnia riparte con il 40% della flotta e tariffe più basse. Dall'anno scorso di questi tempi le azioni Ryanair hanno addirittura guadagnano circa il 6%, ma dall'inizio dell'anno hanno perso intorno al 26%. Secondo UBS il prezzo obiettivo potrebbe passare da 11 attuale a 13,50.